Varie, 14 giugno 2011
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Piccard Bertrand
• Losanna (Svizzera) 1 marzo 1958. Medico. Primo uomo a circumnavigare il mondo in pallone aerostatico senza scalo • «C’è sempre un’aria di normalità nelle parole di Bertrand Piccard. Sia che racconti il suo giro del mondo in pallone di cui è stato protagonista nel 1999, sia che presenti la nuova impresa, ancora un giro intorno alla Terra ma questa volta pilotando un aeroplano alimentato soltanto dal Sole senza bruciare una goccia di benzina. [...] “Mio padre Jacques [...] mi parlava del nonno amico di Albert Einstein e di Marie Curie e della meticolosità con cui organizzava le sue spedizioni”. Il nonno era Auguste, il conquistatore della stratosfera, diventato celebre per essere salito chiuso in una bolla di metallo appesa ad un pallone sino a 16 chilometri d’altezza per studiare i raggi cosmici. Era il 1931. Poi costruiva il batiscafo Trieste per scendere nelle profondità marine. Ed è proprio con il “Trieste” che il figlio Jacques, padre di Bertrand, nel 1960 scenderà nella fossa delle Marianne, il punto più profondo degli oceani: 10.916 metri. Questa è l’aria respirata in famiglia. “Diventai medico e psichiatra perché mi piaceva la scienza e non pensavo a grandi conquiste” [...] Però imparava a volare e con gli ultraleggeri conquistava vari record. E quando l’amico belga Wim Verstraeten gli propone nel 1992 di partecipare alla Chrysler Challenge per la prima traversata in pallone dell’Atlantico accetta e insieme la vincono. Così la parola “impresa” diventava la normalità nelle giornate di Bertrand continuando la tradizione scritta nei geni. Negli anni Novanta una decina di equipaggi tentavano a più riprese il giro del mondo in pallone, lui al terzo tentativo ci riusciva entrando nella storia del volo e materializzando il sogno di Jules Verne [...] con l’aiuto di Solvay, Omega e Deutsche Bank ha costruito Solar Impulse, l’aereo solare con il quale tenterà nel 2012 di circumnavigare il globo. Realizzarlo è stata una sfida dell’ingegneria partita dal Politecnico di Losanna ed alla quale hanno collaborato cento specialisti. Le celle solari tappezzano le ali e caricano le batterie che azionano i quattro motori ad elica. “Se un aereo è in grado di volare giorno e notte senza combustibile, alimentato solo dall’energia solare, — afferma Bertrand — nessuno può dire che sia impossibile realizzare la stessa cosa con le automobili, con gli impianti di riscaldamento delle case o con i computer. Questo progetto dà voce alla nostra convinzione che uno spirito pionieristico unito ad una visione politica, siano in grado di cambiare la società e liberarci dalla dipendenza dei combustibili fossili” [...]» (Giovanni Caprara, “Corriere della Sera” 26/6/2009) • Vedi anche Giovanni Caprara, “Corriere della Sera” 20/2/2008; “La Stampa” 10/4/2008.