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 2011  giugno 14 Martedì calendario

Marcarini Kristel

• 28 marzo 1989, Bergamo 15 aprile 2008 (edema cerebrale massivo dovuto all’assunzione di ecstasy). Sciatrice • «[...] Un sabato sera in discoteca, forse una pasticca con anfetamine, l’hanno portata via per sempre [...] promessa dello sci che [...] si era piazzata terza alla due giorni di gare sulle piste di Lizzola, nelle valli bergamasche, è morta dopo due giorni di coma per edema cerebrale [...] i primi esami del sangue hanno confermato la presenza di anfetamine. Non è ancora chiaro se Kristel le abbia assunte volontariamente, per provare, o se qualcuno le abbia giocato un pessimo scherzo. Perché chi la conosceva, gli amici dello sci club Radici dove gareggiava da tre stagioni e i compagni di qualche vacanza, sono pronti a giurarlo: “Non ha mai preso niente, non beveva nemmeno. Era una tipa a posto, non le piaceva andare in discoteca [...] è stato un caso. Preferiva rimanere a casa a dormire. [...]” [...] Per Kristel lo sport era anche una scelta di vita, tanto che frequentava il quinto anno del corso linguistico dello Ski college di Clusone [...] si è concessa una serata con le amiche del paese. Prende lei l’automobile, scendono dalla valle Seriana alla volta del Fluid di Orio al Serio, a due passi da Bergamo [...] domenica non ci sarebbero state gare o allenamenti, si può fare tardi. Ma verso le 3 Kristel si sente male, chiede aiuto a un’amica, dei ragazzi danno loro un passaggio fino a Clusone. Ormai è quasi mattina, la ragazza però non fa che peggiorare, ha degli svenimenti, il suo corpo s’irrigidisce, serve un’ambulanza. Arriva il 118, la corsa prima al vicino ospedale di Clusone, poi al Bolognini di Seriate. Ormai ha perso conoscenza, è intubata, gravissima, in terapia intensiva. È la tarda sera di domenica quando viene disposto un altro trasferimento, stavolta all’ospedale della città, ma Kristel è già in coma. Non si risveglierà più [...]» (Giuliana Ubbiali, “la Repubblica” 16/4/2008) • Due giovani lecchesi sono poi finiti a processo: Maurizio Piazza (secondo l’accusa, sarebbe colui che ha venduto la pasticca) e Antonino Romano (accusato di aver assistito all’episodio di spaccio). Vedi “Avvenire” 4/2/2010.