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 2011  giugno 14 Martedì calendario

L’ACCOMANDITA DEGLI AGNELLI PAGA 18 MILIONI DI DIVIDENDI - I

conti scivolano in rosso a causa del fisco, ma il dividendo è invariato nel bilancio 2010 per l’accomandita Giovanni Agnelli & C. Sapa, che raggruppa circa 70 soci della famiglia.

L’assemblea degli azionisti della holding che controlla circa il 59% di Exor e, a cascata, il gruppo Fiat e le altre attività del gruppo torinese (tra cui Juventus, Sequana, Sgs, l’immobiliare C&W, Alpitour) ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2010 il 13 maggio scorso, ma i dati non sono stati resi noti, secondo la consuetudine dell’accomandita di cui è presidente, dal 14 maggio 2010, John Elkann.

Secondo quanto riferito al Sole 24 Ore da fonti autorevoli, il dividendo è stato mantenuto invariato in 6 euro per azione, come l’anno precedente, mentre è stato di 8 euro nel bilancio 2008 e di 7,5 nell’esercizio 2007. Il monte dividendi pagato dalla holding GA, come viene definita nelle carte societarie, è dunque rimasto a 18,3 milioni di euro.

Un importo insoddisfacente per diversi azionisti fra i tre grandi raggruppamenti che compongono l’azionariato, costituiti dalla società semplice Dicembre, l’azionista principale che fa capo a John Elkann con il 33,5% della GA (era il 32,25% fino all’annullamento delle azioni proprie deciso dall’assemblea), dal gruppo degli altri azionisti della stirpe Agnelli e dal gruppo della stirpe Nasi.

Il bilancio separato della holding Giovanni Agnelli Sapa ha chiuso in rosso per la contabilizzazione di una transazione con il fisco dell’ordine di 55 milioni di euro, interamente spesata nell’esercizio, anche se il pagamento è spalmato in tre anni. L’accordo è stato firmato per chiudere le contestazioni di violazione di norme fiscali in relazione all’offerta pubblica d’acquisto (Opa) e successiva fusione della lussemburghese Exor Group Sa con la Giovanni Agnelli International Sa, conclusa nel 1999. Tra i proventi sono iscritti solo i dividendi distribuiti alla GA da Exor nella primavera 2010, pari a 35,6 milioni, inferiori ai 41,76 milioni incassati nell’esercizio precedente. Non ci sono dividendi dall’altra partecipazione, il 99,6% del capitale ordinario della Old Town Sa, la società lussemburghese che fino al 2009 si chiamava Exor.

Nell’assemblea di maggio è stato comunicato che l’accomandita GA vale 2,5 miliardi, tenendo conto del valore di Borsa di Exor e della perizia su Old Town. La perdita netta dell’accomandita Agnelli nel 2010 dovrebbe collocarsi intorno ai 20 milioni, ma la cifra non è confermata dal gruppo. Per pagare la cedola la società ha attinto alle riserve. Questa non è tuttavia l’unica remunerazione per i soci. La GA infatti paga ogni anno altri 10,8 milioni, con la cedola del 5,4% sulle obbligazioni emesse nel 2008 e in scadenza il 15 ottobre 2013. È il prestito convertendo da 200 milioni. Alla scadenza non sarà rimborsato, ma pagato con nuove azioni dell’accomandita. Per i possessori si profila una diminuzione del rendimento, oggi equivalente a un dividendo di 16 euro per ogni azione post conversione. Con il dividendo stabile a 6 euro, i soci della GA vedranno ridimensionarsi la loro rendita. A meno che Sergio Marchionne, dopo aver rimesso a posto le finanze della Fiat, non riesca anche in un compito più difficile, vendere più automobili.