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 2011  giugno 14 Martedì calendario

COPIATE L’ITALIA NELLA CAPACITÀ DI INNOVAZIONE DELL’INDUSTRIA

In un’economia globale, non sempre essere grande significa essere migliore. Paesi piccoli possono creare modelli di successo che poi le economie più grandi potranno imitare: e un esempio di livello mondiale è costituito dal settore manifatturiero italiano. Da tempo, il modello italiano dei distretti industriali gode di un vantaggio competitivo che altre nazioni, industrializzate o in via di sviluppo, sbaglierebbero a ignorare.

L’integrazione di aziende di piccole e medie dimensioni dello stesso settore nella stessa area geografica è una delle innovazioni italiane che hanno portato il Paese al posto che occupa oggi tra le sette economie più grandi del mondo. Certo, l’Italia ha anche altri punti di forza economici e altre bellezze; l’eccellenza nella moda e nella gastronomia, la bellezza delle coste, dell’arte e dell’architettura sono famose in tutto il mondo. Ma l’Italia non è il primo nome che viene in mente quando si parla di high tech e industria di precisione. Ed è un errore: i bene informati (uomini d’affari, ingegneri, imprenditori, le forze armate americane) riconoscono l’innovazione italiana, anzi la ammirano e persino la invidiano.

Uno spirito innovativo, questo, che potrebbe rivelarsi il vantaggio chiave che farà prosperare l’Italia nonostante la crescente concorrenza che arriva soprattutto dall’Estremo Oriente. La rete italiana di complessi industriali relativamente piccoli e flessibili, spesso di proprietà familiare, si concentra sulla produzione piuttosto che sulla speculazione finanziaria. Quest’attenzione spasmodica al prodotto, all’innovazione e al marketing è uno dei grandi vantaggi della via italiana al manufacturing. Le piccole dimensioni portano poi anche il vantaggio dell’adattabilità. Gli imprenditori italiani sono in grado di reagire in fretta al mutamento delle condizioni e delle domande del mercato: un approccio "leggero" e agile che consente di superare con successo la sparizione della lira come strumento di competitività dell’export attraverso la svalutazione. Un sistema fortemente adattabile, tipicamente italiano, che è per esempio la ragione per cui a fornire i rivestimenti esterni per la prossima generazione di razzi della Nasa è una piccola azienda in Emilia Romagna.

Il vecchio detto secondo il quale "nulla è sicuro a parte il cambiamento" è sempre più vero nell’economia globale integrata. La capacità di reagire a questo cambiamento potrebbe diventare uno dei fattori fondamentali di successo economico nel XXI secolo, e la piccola impresa italiana ha accumulato un’esperienza enorme nella gestione del cambiamento. Un patrimonio di conoscenze unico e squisitamente italiano, che anche gli altri farebbero bene a studiare.