Varie, 14 giugno 2011
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Matteucci Sapo
• (Matteucci De Nobili Guidobaldo Saporoso Spiridione) Pisa 25 agosto 1951. Giornalista. Lavora alla Siae e dirige la rivista Vivaverdi. Tra i suoi libri C’era una vodka. Un’educazione spirituale da 0 ° a 60 ° (Laterza) • «[...] è molto probabilmente l’inventore di un nuovo genere letterario a sfondo eno-gastronomico: nessuno come lui, finora, ha infatti saputo descrivere il piacere non solo materiale ma spirituale della cucina e del bere, attraverso cui filtra il proprio gusto e la propria avventura umana. Chi comincia a leggere C’era una vodka [...] si ritrova a seguirne le vicende autobiografiche a confronto con fornelli e bar dove si abbandona alla felicità di gustare birre, vini e liquori. Il suo aggirarsi fra banconi e cucine, pentole e bottiglie è infatti il pretesto per nascondere la sua sensibilità, la sua malinconia, e per manifestare le sue preferenze letterarie. Matteucci non è nuovo a questo intreccio fra autobiografia e saggio: già lo aveva sperimentato con QB. La cucina quanto basta, che ha avuto un grande successo, è stato tradotto in varie lingue e più volte ristampato [...]» (Giovanni Russo, “Corriere della Sera” 7/1/2011) • «[...] ha girato molto l’Italia seguendo suo padre. «“ miei si erano separati e io rimasi con mio padre. Ho fatto il mio apprendistato, non ancora alcolico, nei bar di Viareggio dove mio padre mi portava per incontrare i suoi amici. C’era, mi ricordo, il vecchio Mario Tobino. Regolarmente mi addormentavo su un divano. Sono stato anche a Cuneo, ma – sorride - non per fare il militare e a Torino, dove anni dopo sarei tornato per lavorare da Einaudi: ho maturato una passione per il Piemonte [...] Mi sono laureato con Lanfranco Caretti, facendo una tesi su Tommaso Landolfi” [...]» (Paolo Mauri, “la Repubblica” 8/12/2010).