Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Yara Gambirasio, una bambina di 13 anni, è scomparsa da venerdì sera, a Brembate Sopra, pochi chilometri da Bergamo. Era andata al centro sportivo di via Locatelli per portare uno stereo alla squadra di amiche che si stava allenando. Erano le cinque e mezza del pomeriggio. È rimasta un’oretta a guardare l’allenamento, poi, intorno alle 18.30, se n’è andata. Per arrivare a casa sua, in via Rampinelli 18, settecento metri in tutto, bastano dieci minuti. Alle 19.15 la madre, Maura, l’ha chiamata sul cellulare. Ma il telefonino risultava staccato. Passata un’ora, è scattato l’allarme. Mentre scriviamo, di Yara non si sono ancora trovate tracce.
• Sembra una storia come quella di Avetrana.
Yara è una ragazzina completamente diversa da Sarah Scazzi. Coda di cavallo, apparecchio per i denti, cappotto nero e, sotto, pantacollant scuri, maglietta della Polisportiva Bergamasca, giubbone Hello Kitty. Niente Facebook, niente Twitter, nessuna mania da rete, a scuola andava bene, nessun grillo per il capo, stando a quanto riferiscono tutti. Ha una sola passione: la ginnastica ritmica, nella quale riusciva piuttosto bene. Domenica era prevista, nel palazzetto di Brembate, la 2° prova del Torneo Regionale Allieve, poi sospesa. Il fidanzatino c’è, ha 12 anni, è stato interrogato, non c’entra niente. Non sono mancati neanche i mitomani o i testimoni che credono di aver visto qualcosa e, purtroppo, si sbagliano. Sul posto è arrivato il solito circo: televisioni da tutta Italia, gli inviati dei giornali nazionali. I carabinieri hanno steso un cordone di protezione intorno alla villa di famiglia, per impedire ai cronisti di avvicinarsi troppo. La madre è apparsa a un certo punto, ieri pomeriggio, e con la mano ha salutato mestamente, da lontano, i colleghi che la pregavano di avvicinarsi. Chi è riuscito a parlarle dice che è sempre sul punto di scoppiare in lacrime.
• Potrebbe essere un sequestro?
Il magistrato, Letizia Ruggeri, ha aperto un fascicolo per “sequestro di persona”. Non avrebbe potuto fare diversamente. Ma che sia un sequestro a scopo di riscatto sembra improbabile. I Gambirasio sono una famiglia normalissima. La mamma fa la maestra d’asilo, il papà, Fulvio, è geometra in una società che si occupa di coperture termiche delle abitazioni. Hanno altri due figli, più piccoli, un maschio e una femmina. Brembate Sopra è un paese tranquillo, poco meno di ottomila abitanti.
• Se non è un sequestro a scopo di riscatto, che cos’è?
Sono all’opera sette mezzi dei carabinieri, nove equipaggi della Protezione civile, diverse squadre della polizia locale e del Consorzio dell’Isola. Sono già stati setacciati, senza risultato, il fiume Brembo e il torrente Lesina, e altri pozzi o rogge della zona. Perquisiti anche vari cascinali. Niente. Si adoperano i cosiddetti “cani molecola”, razza Bloodhound, ultima scoperta nella caccia alle persone disperse. Sono capaci di isolare una singola molecola di un certo odore, e di ritrovarla poi anche all’aria aperta. Uno di questi cani avrebbe trovato una traccia debolissima che potrebbe indicare la direzione di un paese che si chiama Mapello. Il fatto è che tutti hanno visto uscire Yara dalla palestra, ma nessuno dal centro sportivo, che è piuttosto grande e comprende anche una piscina e una pista d’atletica.
• E se fosse rimasta dentro il Centro sportivo?
È stato perquisito a fondo, sempre con l’aiuto di questi cani. Un’altra traccia è stata trovata su un maniglione antipanico. Il cane ha puntato con insistenza verso via Caduti e Dispersi dell’Aeronautica, in direzione della sede della Nolan. Se fosse giusta questa pista, Yara, uscendo, avrebbe svoltato a destra, verso la frazione di Tresolzio. Da quel punto, per andare a casa sua – una villetta di mattoni rossi, come ce ne sono tante – bisogna invece voltare a sinistra.
• È una brava atleta?
Alla fase regionale del campionato GPT 2° livello, lo scorso 9 maggio a Desio, era arrivata prima alla fune e alla palla, seconda al cerchio. Quinta in fune e cerchio a Pesaro, in occasione della Ginnastica in Festa. Sedicesima e trentaduesima nel corpo libero e nella fune. A Desio, dove si allena la nostra squadra nazionale femminile di ritmica (campione del mondo in carica) la notizia di Yara ha suscitato una commozione enorme. Se n’è fatta portavoce Daniela Masseroni, argento olimpico ad Atene 2004: «Pur non conoscendola personalmente siamo tutte molto preoccupate per lei, perché la ginnastica è una grande famiglia e ci unisce la comune passione per la Ritmica. Ci auguriamo che Yara torni presto a casa, dalla sua famiglia e nella sua amata palestra. Nel frattempo invitiamo tutti coloro che sanno o hanno visto qualcosa a collaborare con le Forze dell’Ordine. Ogni piccolo indizio, anche il più irrilevante, potrebbe essere di grande aiuto». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 30/11/2010]
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