Carlo Dossi, Note Azzurre, Adelphi, Milano 2010, 30 novembre 2010
CARLO DOSSI, NOTE AZZURRE
Sull’Austria
• Nota 4625: Nella guerra 1848-1849 una circolare a stampa proverebbe «la comandata inoperosità della flotta sarda»: «[...] Non è sfuggito al Governo del Re che la maggior parte degli equipaggi sono composti di Italiani e che in una guerra essenzialmente italiana e solo diretta a scacciare gli stranieri dall’Italia, era generoso il non combattere gente italiana. - Perciò il Governo ha invitato l’Ammiragliato ad ordinare ai Comandanti dei RR. Legni da guerra di limitarsi a difendere nei casi ove venissero attaccati da legni di guerra austriaci, senza però provocare il combattimento ecc. f[irmato] Pareto - Per copia conforme. Il seg. di Stato Capo divisione - Falconet».
• 4798 «Achille Mauri in un suo articolo sulla Gazzetta di Milano chiamò "felice" il dominio dell’Austria».
• Nota 5397 - «La polizia sarda, dopo il 1849, sembrava agli stipendi dell’Austria»
• Nota 5683 - Casa Mussi, «l’ultima sera in cui gli austriaci stettero in Milano» (1848): Donna Bianca aveva preparato «un mucchio di sacchetti di svanziche» per tener buoni i Croati ed evitare il saccheggio. Quelli, arrivati, tardarono a divorare «un gran barattolo di marene» che avevano trovato in portineria (dono alla portiera della medesima Donna Bianca), così persero tempo e venne l’ora della ritirata.
• Nota 5714 - «Quando gli austriaci tornarono a Milano nel 1849 si misero loro in bocca i seguenti versi: «"Ti credarà mi cojona - Mi sapera alfabeta -: Ti scriverà Pio nona - Mi meterà ti maneta"».