Umberto Folena, Avvenire 30/11/2010, 30 novembre 2010
Dopo 35 anni di onorato servizio, se n’è andato ’in pensione’. Presente ogni giorno con qualunque tempo
Dopo 35 anni di onorato servizio, se n’è andato ’in pensione’. Presente ogni giorno con qualunque tempo. Puntualissimo a mattino, sera e notte. Dai 20 ai 55 anni. Fino a quando, lo scorso 16 novembre, Ronald Curtis Chambers è stato trovato morto nella sua cella nel braccio della morte nel carcere di Austin, nel Texas. Sciagurato Chambers. È partito mentre era in attesa. Partito per sempre là dove alcuni giudici avevano deciso di mandarlo, e altri giudici non ritenevano giusto spedirlo. Lassù, Laggiù, nell’Aldilà, ovunque avrà deciso il Giudice che si fa beffe dei giudici, il Padreterno. Per tre volte la sentenza era stata rivoltata come un calzino. Condannato per aver ucciso uno studente durante una rapina, ci si era accorti che le circostanze attenuanti non erano state prese in considerazione e che la giuria sarebbe stata influenzata dal colore della sua pelle. Chambers stava aspettando un quarto processo, ma è sfuggito al boia per presentarsi davanti alla corte che più suprema non si può. Nel Texas quest’anno ci sono state già 45 esecuzioni. Ma 35 anni nel braccio della morte che cosa sono, se non un’iniezione letale lenta e inesorabile?