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 2010  novembre 30 Martedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "GAROFANO

LUCIANO"

2010
[Sulla morte di Edoardo Agnelli, Garofano è possibilista sul suicidio]. Luciano Garofano, capo del Ris di Parma fino all’anno scorso, valuta il punto di caduta - "sulla ortogonale rispetto al guard-rail del viadotto" - assolutamente compatibile con la caduta spontanea. È vero, poi, che è strano come nessuno fra chi percorreva quella strada abbia notato una persona che si arrampicava sul parapetto e si lanciava nel vuoto. Ma ancora più strano sarebbe immaginare che nessuno abbia visto diverse persone che ne buttavano un’altra - presumibilmente niente affatto consenziente - di sotto.
Fonte: Enrico Mannucci, Sette 16/9/2010.

[I Ris riaprono il caso Pasolini]. A Tor di Quinto, a seguire in religioso silenzio l’esame degli abiti insanguinati di Pasolini, c’erano anche Guido Mazzon, il cugino dello scrittore […] e Luciano Garofano, l’ex comandante del Ris che, per primo in un libro spiegò l’importanza delle tracce di sangue presenti ancora oggi su quegli indumenti, per ottenere ”importanti informazioni sulle modalità dell’aggressione”. […] Per Garofalo, che oggi è consulente del comune di Roma ancora una volta costituitosi, con il patrocinio dell’avvocato Guido Calvi, parte offesa nell’inchiesta, ”dallo studio delle macchie di sangue si potrebbe stabilire (e magari confermare) la tipologia di armi usate per colpire, le posizioni reciproche dell’omicida e della vittima, e riscontrare quindi l’attendibilità della versione fornita da Pelosi”.
Fonte: Giuseppe Lo Bianco, Sandra Rizza, il Fatto Quotidiano 11/5/2010.

2009
DAL CAPITANO ULTIMO A GAROFANO, LO STRANO DESTINO DEGLI EROI ITALIANI – […] L’abbigliamento sgarrupato del colonnello antimafia [Ultimo] denota distanze siderali – non solo vestiarie ma anche caratteriali, concettuali – dall’inappuntabile divisa di Luciano Garofano, altro colonnello, altra serie televisiva dedicata al suo gruppo, i Ris, altra discesa libera in corso. Ma c’è un filo rosso che tiene insieme le loro vicende, ed è la capacità tutta italiana di verticalizzare il più possibile la caduta dei pochi personaggi positivi della sua storia recente. Una sorta di cupio dissolvi tricolore, la memoria di un passato recente che viene infangata molto più in fretta di quanto si sia provato a preservarla. […] Anche nel piccolo di queste storie, Giuseppe De Rita ci legge la scomparsa definitiva del civil servant dall’immaginario italiano. «Senza prenderla troppo alla lontana, ma la cultura risorgimentale è da tempo che non fa più da traino a nessuno. Non smuove la psiche collettiva. E personaggi come Ultimo e Garofano possono fare solo testimonianza, senza trascinare alcunché. Inevitabile che divengano oggetto di un contagio revisionistico che in Italia non risparmia nessuno. […] [Si parla di] ingratitudine dello Stato, e di una collettività dalla memoria corta. Lo stesso vale per Garofano. L’uomo si piace molto, ma la vanità non risulta essere un reato penale. Le accuse che lo infangano arrivano dall’avvocato Carlo Taormina, a sua volta indagato per diffamazione del colonnello del Ris. Con tutto rispetto, ma il pulpito non è dei più elevati. Anche qui, le sue dimissioni, e nei mesi scorsi il ridimensionamento del suo prestigio, sono stati accolti con un giubilo altrimenti inspiegabile, sicuramente immemore del fatto che si parla dell’uomo e della struttura che ha messo in galera assassini, stupratori, serial killer. Non si tratta di Vip caduti in basso, ma di servito¬ri dello Stato che qualche merito civile lo possono vantare. […].
Fonte: Marco Imarisio, Corriere della Sera 17/11/2009.

[Omicidio Raciti. L’accusa a Speziale] […] indica l’arma del delitto in un sottolavello divelto dai bagni del Cibali e scagliato contro i poliziotti ”a mo’ di ariete” Il lavello è stato esaminato ai raggi X dagli esperti del Ris di Parma guidati dal colonnello Luciano Garofano […].
Fonte: frammento 190604.

2008
[…] da Rizzoli, esce un libro di Luciano Garofano, il colonnello dei Ris di Parma ( Delitti e misteri del passato), che scrive che «il caso Pasolini non può considerarsi chiuso ». La grande quantità di reperti – conservati al Museo Criminologico di Roma – se esaminati con le tecniche di oggi, possono aiutare finalmente a fare luce su quel delitto.
Fonte: Corriere della Sera 22 luglio 2008, RANIERI POLESE.

[Caso Carretta, che a Parma sterminò la famiglia]. […] con la decisione del magistrato di sorveglianza, il suo caso sembra davvero chiuso. Di certo lo è per Luciano Garofano, comandante del Ris di Parma, che a dieci anni dalla strage tornò nella casa dei Carretta e scoprì una macchia di sangue sotto il portasapone della vasca da bagno che era il misto dei Dna delle tre vittime. «Il caso è anomalo – dice Garofano ”, ma per noi è chiuso. I corpi mai ritrovati? La discarica è in continuo divenire. E poi potrebbero essere stati sezionati».
Fonte: Corriere della Sera 10 febbraio 2008, R. C.

Il 16 novembre è arrivata la relazione tecnica del Ris, firmata dal comandante Luciano Garofano. Le 200 pagine da cui è composta contengono la ricostruzione della dinamica del delitto [di Garlasco].
Fonte: frammento 148897.

Il processo d’ appello per il delitto di Cogne comincia con un nuovo scontro tra difesa e Arma. "Il dvd è stato trovato nei cassetti del Ris di Parma, gli altri quattro documenti erano al reparto operativo dei carabinieri di Aosta" tuona l’ avvocato, che ha diffidato il colonnello Luciano Garofano a intervenire oggi su Unomattina. "Non solo è sospetto un intervento del genere il giorno dell’ inizio del processo dinanzi a a una giuria popolare - aggiunge il legale - ma il colonnello Garofano è consulente tecnico dell’ accusa nonché carabiniere in servizio".
Fonte: frammento 130868.