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 2012  maggio 08 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Le elezioni amministrative italiane sono andate come dovevano andare: il Pdl ha perso, la Lega ha sofferto senza sparire di scena, il Pd tiene bene e avrà alla fine più sindaci di prima, il movimento 5 stelle patrocinato da Beppe Grillo ha ottenuto risultati importanti e si prepara, l’anno prossimo, a entrare in Parlamento. Quindi, benché i risultati cambino lo scenario politico, non c’è nulla di inatteso: i sondaggi e le inchieste giornalistiche avevano preannunciato quello che adesso ci troviamo davanti.

Parliamo delle città.

Lo spoglio è ancora in corso, ma possiamo già dire quanto segue. A Genova Doria (Sel) è al limite della vittoria al primo turno, ha il 49% e se andrà al ballottagio se la vedrà con Musso sostenuto da una lista civica e secondo col 14,6%: come si capisce, la poltrona di primo cittadino, ora o tra quindici giorni, è già assegnata. A Palermo c’è lo straordinario fenomeno Leoluca Orlando, sceso in campo contro un ballottaggio a suo dire taroccato, e praticamente sindaco con il 46,6%. Al ballottaggio se la vedrà con Ferrandelli, candidato del Pd dopo aver eliminato alle primarie l’icona Rita Borsellino. Ferrandelli ha più o meno il 20%, direi che non c’è lotta, anche se è interessante questo ballottaggio tra due esponenti della sinistra (Orlando oggi è dell’Idv). A Parma c’è il caso del Movimento 5 stelle che porta al ballottaggio Federico Pizzarotti (19,4%) contro il più votato candidato del centro-sinistra Vincenzo Bernazzoli. Il Movimento 5 stelle, glielo dico tra parentesi, ha ottenuto il suo primo sindaco a Sarego, in provincia di Vicenza, dove è stato eletto il grillino Roberto Castiglion. All’Aquila ci sarà un ballottaggio tra il sindaco uscente Cialente (centro-sinistra) e il centrista De Matteis. A Verona il leghista maroniano Tosi passa al primo turno col 57,4%. Promozione al primo turno anche per Stefano a Taranto (centro-sinistra) e per Perrone a Lecce (centro-destra). La vittoria di Tosi a Verona è fortemente mitigata dal disastro leghista a Monza: qui il sindaco uscente Marco Mariani, che ha retto bordone alla follia leghista dei ministeri a Palazzo Reale, ha preso appena l’11% contro il 38,35 del candidato del centro sinistra Roberto Scanagatti. In generale, il centro-sinistra sembra in grado di prendersi la maggior parte dei comuni in palio. La Lega e il Pdl, a parte qualche successo sporadico qua o là, sono piuttosto in rotta.

• Che accadrà adesso?

Berlusconi è tornato dalla Russia ieri sera, ma aveva dettato la linea già alla vigilia. Il pensiero prevalente, al momento, sembra questo: non ci convengono più i vertici con Bersani e Casini, a cui i nostri elettori sono contrarissimi. Anche l’appoggio al governo Monti non può essere incondizionato come è stato finora: decideremo invece caso per caso. Se pure Berlusconi non è più candidabile, non mi risulta candidabile (è Berlusconi che parla) nemmeno Alfano che riscuote tra gli elettori del Pdl un consenso assai scarso.

Chi allora?

In questo momento è in grande spolvero la Santanché. Ma bisogna vedere. Alle politiche manca un anno.

• Quindi questo voto indebolisce il governo.

Se Berlusconi facesse la mossa di farlo cadere perderebbe subito 30-40 parlamentasri che, al seguito di Pisanu, andrebbero a rafforzare il centro di Casini. Però se il sostegno a Monti continuasse, mollerebbe la destra degli ex An. Già ieri La Russa è partito all’attacco con la frase: «Abbiamo sbagliato tutti i candidati, non è più il tempo delle belle faccine». D’altra parte una dichiarazione, sempre di ieri, rilasciata da Giuliano Ferrara al Tg3 la dice lunga sullo stato confusionale dei berlusconiani: «Berlusconi non sa che cosa fare, non ha la minima idea di cosa fare, l’unica cosa è che ha capito di dover appoggiare il governo Monti. Non ha una strategia per le alleanze, il Pdl si è spappolato molto prima delle elezioni che hanno certificano uno sfilacciamento, ma questo si sapeva: dopo Berlusconi il Pdl è a rischio esistenziale».

La Lega?

La stravittoria di Tosi è una mazzata per Bossi. Tosi è maroniano e ha criticato apertamente l’idea di Bossi di ricandidarsi alla segreteria. La Lega è in un guaio grosso come una casa e fa male la triumvira Dal Lago a sostenere che «non è andata poi così male».


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 9 maggio 2012]

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