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 2012  maggio 08 Martedì calendario

LA7, DE BENEDETTI VUOLE LE FREQUENZE

Domani tutto sarà più chiaro, dopo il consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Intanto il mercato si eccita per le notizie, anticipate anche dal Fatto, dell’imminente riorganizzazione del settore tv del gruppo telefonico che porterà alla cessione di La7, l’emittente di Telecom controllata tramite Telecom Italia Media che ieri ha chiuso la giornata in rialzo del 21,78 per cento. I protagonisti della vicenda sono tre: Urbano Cairo, Tarak Ben Ammar e Carlo De Benedetti. Che hanno ruoli diversi e complementari.
Il portavoce del Gruppo Espresso di De Benedetti smentisce le trattative in corso con Telecom Italia Media per l’emittente La7. E in un certo senso è vero. Perché De Benedetti, che come sempre quando si occupa di editoria deve vincere alcune resistenze in famiglia (al figlio Rodolfo il settore interessa poco), cerca un affare tutto industriale: un terzo polo fatto di antenne e piloni, non di programmi e varietà, una rendita che può garantire guadagni ben superiori alla soddisfazione che porta un punto di share strappato a Rai e Mediaset (cosa che richiederebbe forti e rischiosi investimenti).
IL TRUCCO è semplice: creare una nuova società per fondere le infrastrutture di Telecom Italia Media (due multiplex, pacchetti di frequenze, più uno in sospeso) con quelle dell’Espresso (altri 2 multiplex, finora poco utilizzati). Il quotidiano del Gruppo Espresso, la Repubblica, negli ultimi mesi, ha tenuto una linea sempre più dura contro il beauty contest di cui chiedeva l’abolizione, perché concepito su misura delle esigenze di Rai e Mediaset e privo di gettito per lo Stato. Alla fine il governo Monti, con il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, ha cancellato la gara e iniziato una nuova procedura. Oggi De Benedetti potrebbe gareggiare all’annunciata asta a pagamento per le frequenze digitali e creare un polo di pari livello rispetto a Rai e Mediaset. Manca soltanto un regolamento dell’Autorità garante per le Telecomunicazione (Agcom), i cui vertici sono in scadenza, poi l’asta potrà cominciare.
Ieri il titolo di Telecom Italia Media è volato con rialzi non si vedevano dal giugno scorso, quando l’amministratore delegato Giovanni Stella annunciò una serie di ingaggi di conduttori Rai, tra cui quello (poi sfumato ) di Michele Santoro. Su richiesta della Consob, l’autorità che vigila sulla Borsa, Telecom Italia ha precisato che nel Consiglio di amministrazione di domani “verranno esaminate le diverse opzioni strategiche riguardanti la partecipazione di controllo di Telecom Italia Media”.
QUESTO lascia intuire che il percorso di cessione di La7 (frequenze e contenuti) avverrà per gradi, anche perché il gruppo guidato da Franco Bernabè punta a due vendite separate. La prima riguarda, appunto, le frequenze che possono interessare al Gruppo Espresso. La seconda, cioè la cessione del controllo dei due canali La7 Mtv, sarà un dossier successivo. E meno appetibile. Riempire un palinsesto è più complicato e dispendioso rispetto a gestire un’infrastruttura che può assicurare una rendita priva di trappole. Dopo le esperienze non felici con ReteA e RepubblicaTv il Gruppo Espresso si muove con grande prudenza nel settore dei contenuti televisivi e lascerà volentieri ad altri la gestione delle emittenti Telecom.
Per il momento l’unico candidato per La7 è l’imprenditore Urbano Cairo, che già ora ha un ruolo fondamentale come concessionario pubblicitario. Grazie soprattutto allo share del telegiornale diretto da Enrico Mentana ha visto incrementare parecchio i suoi profitti, e si tiene stretto un contratto appena rinnovato sino al 2019.
ECCO perché, se il nuovo proprietario del canale fosse Cairo, Giovanni Stella spera e pensa di poter restare al timone di una televisione che ha rianimato dopo le macerie lasciate da Marco Tronchetti Provera, precedente azionista di controllo e presidente di Telecom. Il finanziere e produttore televisivo francotunisino Tarak Ben Ammar, già socio di Silvio Berlusconi e produttore con la Lux di Ettore Bernabei, potrebbe affiancare Cairo nel-l’operazione per fornire contenuti alla nuova La7.