Rassegna, 8 maggio 2012
Lega sconfitta nei luoghi simbolo
• La Lega in Lombardia mandava al voto 23 sindaci e oggi di sicuri ne ha solo dieci. Migliore la situazione in Veneto, dove il Carroccio guidava 17 amministrazioni e già oggi ne ha 18, pià due amministrazioni che si decidono al ballottaggio, Thiene e San Giovanni in Lupatoto. Persa, tuttavia, Sarego, la sede del Parlamento della Padania, a favore del primo sindaco grillino. E persa anche Jesolo, che per la Lega non è un Comune secondario. Scrive Cremonesi (Cds): «Il Carroccio perde a Besozzo, il paese a due passi dalla Gemonio bossiana, cede Cassano Magnago, dove il Capo è nato e dove il Sole delle Alpi sventolava da vent’anni, e poi Gerenzano e Sumirago. Nella provincia insubrica può tirare il fiato solo nella Tradate per dieci anni guidata da Stefano Candiani, l’arcinemico del Cerchio magico: per il suo successore, Gianfranco Crosta, è ballottaggio. Uno dei pochi: in tutta la Lombardia, le camicie verdi conquistano il secondo turno soltanto in cinque municipi. Oltre a Tradate, onore al merito a Nicola Molteni, che contro le previsioni se la gioca a Cantù (Como), e ad Alessandro Sala, in corsa a Palazzolo sull’Oglio. Resistono anche Senago e Meda. Ma nei due capoluoghi, il Carroccio è fuori. A Como, e soprattutto a Monza, dove leghista era il sindaco uscente Marco Mariani e Umberto Bossi ha chiuso la campagna elettorale».