Rassegna, 8 maggio 2012
Spoglio dei voti al rallentatore
• Fa notare Schianchi (Cds) che queste elezioni amministrative saranno ricordate anche per la lentezza dello spoglio. A notte fonda in molti Comuni non si avevano ancora risultati ufficiali. Alle 21 il bollettino dei ritardi si allarga a macchia d’olio in tutto il Paese: 7 sezioni scrutinate su 74 a Como; 13 su 80 a Brindisi; 6 su 191 a Taranto; 12 su 102 a Lecce; 20 su 54 a Cuneo. Alle 22 in alcune città non andava molto meglio: una sezione scrutinata su 48 a Frosinone; 2 su 22 a Isernia;13 su 51 a Rieti. Per non parlare della Sicilia, dove il boom elettorale di Orlando ha oscurato la lentezza dello scrutinio, anche qui però in cronico ritardo. Si dirà: troppe liste. Troppi candidati. Troppi rischi di contestazioni. Vero. Nessuno mette in dubbio la necessità di verifiche attente per decrittare la correttezza del voto. Ma il senso che ha dato lo spoglio di ieri è stato quello della confusione (più che dell’attenzione), un’immagine arrancante dell’Italia che vuole correre, anche metaforicamente, per dimostrare capacità, efficienza, rapidità ma s’inceppa davanti a nomi, simboli e preferenze che i seggi faticano a decrittare.