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 2012  maggio 08 Martedì calendario

Angela Merkel amata in Germania – L’Europa contro Angela Merkel. Dai greci ai francesi, senza dimenticare gli italiani, tutti criticano la Cancelliera colpevole di far precipitare la Comunità nella recessione con la sua testardaggine teutonica, e la mania ossessiva del risparmio

Angela Merkel amata in Germania – L’Europa contro Angela Merkel. Dai greci ai francesi, senza dimenticare gli italiani, tutti criticano la Cancelliera colpevole di far precipitare la Comunità nella recessione con la sua testardaggine teutonica, e la mania ossessiva del risparmio. Tutti, tranne i tedeschi che condividono in larga maggioranza la sua politica sparagnina. Anche quanti votano per l´opposizione non vogliono che la loro Angela si faccia convincere dal signor Monti o da Monsieur Hollande. Perfino i Piraten, i grillini teutonici (anche se il paragone non è del tutto giusto), stanno con lei: il 58 per cento ritiene che faccia bene a non allargare i cordoni della borsa, e con la stessa percentuale l´approvano i Verdi, di solito mai teneri con la signora. In totale il 55 per cento dei tedeschi approva lo Sparkurs, la politica del risparmio, e solo il 33% sarebbe favorevole a investimenti per accelerare la ripresa. I favorevoli sono il 63% tra chi vota cristianodemocratico, e il 53% tra i socialdemocratici, che dunque non condividono quanto sostiene Francois Hollande. Solo l´estrema sinistra, Die Linke, non approva: appena il 23 % preferirebbe risparmiare a oltranza. La Merkel non ha mai nascosto fino alle ultime ore, di continuare a preferire Sarkozy a Hollande, anche se tra lei e Nicolas non c´è mai stato un amour fou. I suoi connazionali sono d´accordo: il 50% avrebbe preferito una riconferma del marito di Carla Bruni, e appena il 24% applaude il nuovo presidente francese. Perfino i socialdemocratici non amano Hollande, il 42% era contro e il 35% a favore. Per chi ritiene che tutti i giovani che protestano sia di sinistra, una smentita da parte dei Piraten: il 55% avrebbe preferito la conferma di Sarkozy. Semplicemente, i tedeschi non si fidano degli altri europei pronti a dissipare gli euro da loro risparmiati. Sarebbero favorevoli a investimenti per aiutare la ripresa anche tra i vicini europei, solo se il controllo della spesa rimanesse nelle mani di Angela che, se si votasse domani, vincerebbe per la terza volta. Il risparmio è un tabu per i connazionali di Angela, che preferiscono mettere da parte sullo Sparbuch, il libretto di risparmio, piuttosto che farsi tentare da investimenti più redditizi ma pericolosi. Quando l´inflazione si avvicina al 2% vengono presi dall´angoscia. Hanno qualche ragione storica: dall´inflazione dei tempi di Weimar, quando i salari venivano pagati tre volte al giorno per stare dietro alla svalutazione, al dopoguerra quando in una notte i Reichsmark vennero messi fuori corso e tutti dovettero ricominciare con 20 nuovi Deutsche Mark. La valuta nata dal nulla divenne il simbolo della rinascita. Helmut Kohl riuscì a convincere i tedeschi al sacrifico solo promettendo che l´euro sarebbe stato «solido quanto il marco», e la Bce una copia esatta della Bundesbank. Perché imitare le cicale mediterranee? In verità, l´ultima generazione ha imparato a godersi la vita, e a spendere, ma con misura. I tedeschi preferiscono le auto ecologiche alle fuoriserie, i ricchi non amano dissipare e tutti prediligono beni di consumo duraturi.