dagospia (murdoch di g benigni 5 - 6 - 7 puntata), 8 maggio 2012
APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 5° PUNTATA - LA TERZA MOGLIE, WENDI DENG (CHE HA L’ETÀ DELLA SECONDA FIGLIA DI MURDOCH) STRINGE RELAZIONI CON LA CINA - CON LA NASCITA DELLA QUINTA FIGLIA, GRACE, E LA SESTA, CHLOE SI RIAPRE LA QUESTIONE DELLA SUCCESSIONE - RUPERT TRANQUILLIZZA GLI INVESTITORI: IL SUO EREDE E’ IL FEDELISSIMO PETER CHERNIN (CEO DI NEWS CORP) A PRENDERE IL SUO POSTO - LO STESSO CHERNIN CHE POI LO SCARICHERÀ NEL 2009…
LA TERZA MOGLIE: WENDI DENG (N. 1968)
Si sposano il 26 giugno del 1999 a New York con una cerimonia a bordo dello yacht Morning Glory. Murdoch ha 68 anni. Secondo alcune fonti lei ne ha 30, secondo altre 32. Solo 82 persone sono invitate a bordo, e solo due poliziotti in divisa si occupano della sicurezza. Ad officiare la cerimonia nuziale il giudice della Corte Suprema dello Stato di New York, Jacqueline Silbermann.
All’ora stabilita lo yacht, un 48 metri a vela supertecnologico, costruito nei cantieri di Viareggio della Perini Navi, molla gli ormeggi e si scosta dolcemente dal Chelsea Pier, mentre una piccola orchestra d’archi suona arie di Mozart. Durante il servizio la cantante gallese Charlotte Church canta tre brani. Tra gli ospiti qualcuno veste abiti informali, altri addirittura già calzano scarpe da barca. Rupert indossa un abito blu e una camicia bianca. Qualcuno si domanda come sia andato il divorzio: «Amichevole», viene risposto, «non influirà sugli affari».
Della signora Wendi Deng si sa che suo padre era direttore di una fabbrica di Guangzhou, nel Sud della Cina, che è arrivata negli Stati Uniti quando aveva circa 20 anni, che ha studiato alla California State University, che si è laureata alla School of Management a Yale e che era diventata Vicepresidente alla Star Tv di Hong Kong, dove i due si sono incontrati. La signora viene definita dalla stampa «statuaria e bellissima». Nessuno fa notare che ha la stessa età della seconda figlia di Murdoch. La considerazione sarebbe comunque ininfluente e di cattivo gusto. La coppia andrà ad abitare in un appartamento di Manhattan.
RUPERT E WENDI DENG MURDOCHRUPERT E WENDI DENG MURDOCH
La prima figlia, Prudence, commenta: «Non potevo crederci. Veramente. Ho pensato: vecchio sporcaccione! L’avevo anche confortato sulla rottura del matrimonio (con Anna) durante una vacanza a Creta. Poi mi telefona e mi dice «Sai, ho incontrato questa signora». Ho pensato: «ma che uomo sei?». Poi l’ho conosciuta... ed è fantastica !!!»
Di lì a qualche mese, Wendi si dedicherà alle relazioni con il Governo cinese, stabilendo rapporti addirittura con il Presidente (a quel tempo in carica) Jiang Zemin, e attiverà una serie di accordi e joint venture con gruppi di affari, gestendo importanti negoziati insieme al figlio del marito, James. In sostanza, la nuova signora Murdoch non è solo una giovane bella donna, ma una first lady e una partner di lavoro eccezionale.
La Signora Murdoch recentemente è diventata il Capo delle Strategie di MySpace China e ha convinto il marito a investire nell’internet cinese 45 milioni di dollari. Neanche tanto.
LA QUINTA E LA SESTA FIGLIA: GRACE (N. 2001) E CHLOE (N. 2003)
Nel giugno del 2001 Wendi Murdoch annuncia di essere incinta. Il fatto muta profondamente tutti i progetti relativi alla successione. Addirittura si ipotizza, vista anche la sua abilità negli affari, che il successore possa essere lei. Dopo un paio d’anni di elegante silenzio Anna ex Murdoch si manifesta pubblicamente nel luglio del 2001, probabilmente sollecitata dall’annuncio della gravidanza di Wendi.
RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZARUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZA
L’ex-moglie di Rupert, in un’eccezionale intervista a una rivista australiana, afferma che nessuno dei suoi figli dovrà ricoprire incarichi nelle società di famiglia. Lei non sopporterebbe una guerra di successione. «C’è stata una tale pressione della quale certo non avevano bisogno alla loro età», confessa ad «Australian Women Weekly», e aggiunge che Rupert si sarebbe comportato male nel momento in cui l’avrebbe forzata ad abbandonare il Consiglio d’Amministrazione della News Corp., una società in cui aveva lavorato sin da quando aveva 18 anni.
Alludendo alla relazione che Murdoch avrebbe avuto già prima del divorzio, Anna continua: «Penso che la storia di Rupert con Wendi sia stata la fine del nostro matrimonio. Lui voleva continuare a frequentarla, comincio a credere che il Rupert Murdoch che amavo è morto tanto tempo fa». In conclusione, Anna, che si è risposata nel 1999 con un finanziere di New York, William Mann, esprime anche valutazioni sulla nuova ipotesi di successione, negando sia a Wendi Deng che ad alcuno dei suoi figli eventuali opportunità.
A novembre nasce Grace. I giornali titolano: QUINTO FIGLIO PER LA DINASTIA MURDOCH. RUPERT DIVENTA ANCORA PADRE ALL’ETÀ DI 70 ANNI. La prima figlia Prudence commenta: «Non capisco perché dovrebbe avere un effetto sull’armonia o sul futuro della famiglia e non capisco perché ci si debba speculare. È una questione privata. La gente non sa che tipo di persone siamo. Non esiste speculazione circa il futuro della famiglia e del Gruppo. Il fatto è lì e noi siamo tutti lì e tutto andrà avanti, e sarà lovely» Anche la seconda figlia Elisabeth dice la sua: «È un nuovo membro della famiglia le diamo il benvenuto, la amiamo e la sosteniamo. Non è proprio una cosa della quale dovremo necessariamente discutere».
RUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIERUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIE
Il divorzio dalla seconda moglie Anna e la nascita della quinta figlia Grace costituiscono due passaggi fondamentali nella vita della dinastia Murdoch. Il primo interrompe una continuità fatta di trentuno Natali e porta a una prima grande modifica nell’equilibrio interno del clan: l’esclusione di Anna dai ruoli operativi futuri e lo speculare ingresso di Wendi. Il secondo cambia la distribuzione di potere e ricchezza tra gli eredi, che non sono più quattro ma cinque, anzi tra breve diventeranno addirittura sei.
Il clan si trova improvvisamente imparentato con i cinesi: il triangolo Sydney-Londra-New York si estende e diventa un quadrato, includendo un polo che rappresenta tutta l’importanza degli affari nell’area del Pacifico. È vero che la famiglia ha accolto la neonata con cori gioiosi (anche Lachlan conferma la sua felicità per l’evento) ma gli azionisti della News Corp. non la vedono così semplice, e premono per sapere come verrà ripartito il patrimonio di Rupert Murdoch.
Spunta fuori un accordo che Rupert e Anna hanno firmato al momento del divorzio, secondo il quale i primi quattro figli ereditano il controllo della AE Harris Trust e della Cruden Investment, attraverso le quali la famiglia influisce sulla News Corp. E si viene a sapere che, una settimana dopo la firma di questo accordo, ognuno dei quattro figli ha nominato propri rappresentanti nei Consigli d’Amministrazione delle citate società. Insieme controllano così il 50% dei boards, il resto è controllato dai manager della News Corp. e dai legali. C’è poi un 10% nelle mani della Grande Madre Elisabeth.
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A chi andrà alla sua morte? A Grace. Ma Grace non può entrarne in possesso prima del compimento dei trent’anni, quindi nel 2031. E fino a quella data chi gestirebbe questo 10% che potrebbe significare il controllo su tutto? Dei garanti. E chi avrebbe la facoltà di nominare i garanti se Murdoch morisse? E così via.
È evidente che con la nascita di Grace si è innescato un effetto domino di proporzioni notevoli, che porta a conclusioni imprevedibili. Fra l’altro, per una complessa serie di intrecci azionari e di accordi siglati con uno dei soci di Murdoch, John Malone, si scopre che «se» succedono alcune cose, alla fine anche lui avrebbe voce in causa sul futuro dell’Impero.
Al riguardo è circolata una notizia che potrebbe essere in futuro determinante per l’intera dinastia Murdoch. La fonte è www.indiantelevision.com del 15 febbraio 2003. Nel sito si legge che «Murdoch non è più il maggior azionista della News Corporation». Attraverso la Cruden Investment i Murdoch controllano circa il 30% delle azioni con diritto di voto e circa il 7% delle azioni privilegiate senza diritto di voto. Sommandole, in caso di voto assembleare sulle questioni straordinarie, ciò corrisponderebbe al 17%.
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Ma John Malone, presidente della Liberty Media Corporation, possiede un’enorme quantità di azioni «privilegiate», senza diritto di voto sulle questioni ordinarie, ma che corrisponderebbero in assemblea al 18%. L’informazione non risulta priva di fondamento se si considera il ruolo finanziario svolto a più riprese da Malone nelle «scalate» compiute da Murdoch (vedi il futuro capitolo su DirecTv), e se si tiene conto che la Liberty Media è una sorta di crocevia di interessi di diversi conglomerati statunitensi, tra cui figurano anche i maggiori avversari di Murdoch: Aol-Time Warner e Viacom. Malone, fra l’altro, è stato il presidente della maggiore rete via cavo negli Usa, la Tci, nonchè membro nel Consiglio dei Direttori della Bank of New York.
Per calmare le acque Murdoch fece sapere, a quel tempo, che «se dovessi finire sotto un autobus o se mi dovessi ritirare» sarebbe Peter Chernin ad assumere il comando delle operazioni. Il «fedelissimo» aveva cinquant’anni, era Chief of Executive Officers della News Corporation, e quindi numero due della società. Dal 1996 era il capo delle operazioni negli Usa ed era molto apprezzato dalla gente di Wall Street. La sua popolarità suscitava un’immediata reazione positiva tra gli azionisti.
Ma Chernin, che era anche amato dai figli di Murdoch, non evitò di commentare: «Rupert è stato candido con me. Sebbene non abbia progetti di lasciare la società, vorrebbe comunque che i figli assumessero posizioni di comando, quando fossero pronti. Io non credo che resterei a lungo al vertice». E infatti per evitare ogni rischio se n’è andato nel 2009, lasciando Murdoch sempre più solo.
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Grace cresce. Murdoch dorme sereno con la nuova moglie, comincia a vestirsi informalmente, descrive il proprio cuore come «perfetto», nega di avere il colesterolo alto, si tiene in forma con brevi incontri di boxe, allestisce una palestra al terzo piano della News Corp. di New York e alla domanda «Quando intende ritirarsi?» risponde: «Mai. Il mio lavoro è stato cosi’ tanta parte della mia vita, non posso immaginare di passare il tempo su un campo da golf. La cosa più triste è vedere le persone uscire di scena quando sono al vertice. Guardate Clinton.
Che fa? Si annoia tenendo discorsi pagati 200.000 dollari l’uno. [...] Certo, sono umano. Arriverà il giorno in cui non avrò più energia, spero solo che arrivi prima di perdere la ragione». Sulla successione risponde: «Lachlan ha una grande capacità di leadership e l’ha dimostrato in Australia. James ha grandi doti negli affari. Ha fatto un lavoro fantastico in Asia (Star Tv). Non ha lo stesso amore per la carta stampata di Lachlan, né la stessa esperienza, ma ha molto tempo ancora di fronte a sé. Io penso che siano molto uniti e che insieme faranno grandi cose. Il potere sarà molto più distribuito di quanto non appaia al momento».
Dal suo canto Lachlan sostiene la stessa tesi della grande armonia interna al clan: «Siamo tutti impegnati nel nostro lavoro e le speculazioni per le quali dovremmo pensare cosa accadrà tra venti o trent’anni sono solo noiose».
Grace compie un anno, e Murdoch si preoccupa in quale scuola mandare la figlia già dall’asilo nido. Ovviamente una esclusiva scuola privata, ma quale? Insieme a sua moglie sceglie l’esclusiva Brearley Girls School, nell’Upper East Side di Manhattan, fondata nel 1884 e frequentata da tutte le donne che negli ultimi 120 anni hanno contato a New York. Niente male.
Rupert MurdochRupert Murdoch
A febbraio del 2003 arriva la nuova deflagrante notizia: Wendi Murdoch aspetta un altro bambino. «Sono molto, molto felice», dice Murdoch in un’intervista a «Fortune», e aggiunge: «sono fortunato nella mia professione e a casa, e voglio lavorare fino a quando avrò cent’anni» (il che, visto lo stato di salute e la longevità della madre, non è da escludere). Si riapre così la giostra delle speculazioni, ma stavolta Murdoch taglia corto: «Attualmente c’è ampio consenso», dice a www.media.guardian.co.uk: «Lachlan sarà il capo. Sarà il primo tra pari, ma dovrà meritarselo». Si sbaglia. Giovedì 17 luglio 2003 nasce a New York la sesta figlia di Rupert Murdoch. Il papà ha 72 anni, la mamma 35. La bambina viene battezzata Chloe.
APOCALYPSE MURDOCH” DI GLAUCO BENIGNI, 6° PUNTATA - LO SQUALO COMPARE IN 116 MLN DI DOCUMENTI SU GOOGLE, AI LIVELLI DI GHANDI E DI GIOVANNI PAOLO II - IL LATO OSCURO DI RUPERT: LA PRESUNTA MEDIAZIONE NEL POTERE GLOBALE E GLI IMMENSI FONDI DI SCONOSCIUTA PROVENIENZA DI CUI PUÒ BENEFICIARE - IL SUO PROFILO KARMICO: “HA UN’INNATA ABILITÀ DI ASPIRARE A OBIETTIVI APPARENTEMENTE IMPOSSIBILI, MA TANTO EGOCENTRISMO”…
Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured
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Formulare una giusta, equilibrata, esauriente, neutrale e impeccabile definizione di Rupert Murdoch è impossibile. La sua storia, le sue abili mosse, il suo successo, la sua fama parlano da soli la lingua del potere delle immagini, e delle immagini del potere. Indagare sulla sua persona, sulla percentuale di verità e di menzogna che ci viene comunicata dai suoi uffici stampa o dalle sue rare dichiarazioni è un sogno velletario. Non è difficile, invece, imbattersi in migliaia di commenti che lo riguardano: arguti, intelligenti, documentati, polemici, avventati, di parte avversa o a sostegno.
RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZARUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZA
Commenti di amici e nemici, di parenti e dipendenti, di sostenitori, di detrattori, di biografi autorizzati e non, di astrologi, di analisti prezzolati, di politici infastiditi e persino riflessioni che Murdoch fa su se stesso. Tutto ciò che si è scritto e detto su di lui alla fine consente di ricostruire un puzzle nel quale la sua immagine pubblica assume contorni abbastanza netti: appare una figura forte, unica nel panorama contemporaneo, con delle zone molto marcate, con altre zone sfumate e altre ancora assolutamente buie.
Se si digita "Rupert Murdoch" su Google, il numero di documenti in cui compare il suo nome all’interno della rete Internet è 116.000.000 (nel 2003 era 120.000), una cifra imbarazzante che lo pone in quella classe di appartenenza dove si rinvengono Gandhi, Vladimir Putin, George Bush Jr. John F. Kennedy e addirittura Giovanni Paolo II. Niente di paragonabile ai nuovi giganti del web quali Steve Jobs che supera il miliardo e Barach Obama che sfiora il miliardo. Ma comunque una classe che è 3 - 4 volte superiore a quella di Silvio Berlusconi, di Che Guevara o di Bob De Niro e comunque 10 volte superiore a quella in cui si colloca Mario Monti e 20 volte superiore a quella in cui si rinviene Mario Draghi. (Meditate!)
RUPERT MURDOCHRUPERT MURDOCH
È già un dimensionamento. Non è una ricerca esaustiva. Non ha niente a che vedere con il valore e l’importanza degli uomini citati, ma è così. Disegna una scena.
In quei 116 milioni di documenti, così come nei libri e nei ritagli stampa, si rinvengono alcune «perle», alcune dichiarazioni e commenti, attualissimi o datati nel tempo, eppure carichi della loro forza rappresentativa. Vediamo.
Sul sito www.mega.nu, in una pagina denominata Power Addicts (‘Drogati di Potere’) si legge che nel 1985 il Presidente degli Usa, Ronald Reagan, sir James Goldsmith (uno dei maggiori sostenitori dell’euroscetticismo) e Rupert Murdoch si incontrarono per discutere e dare un seguito al British American Project for the Successor Generation, un’operazione tesa a coinvolgere l’élite del potere globale al fine di alimentare e perpetuare le speciali relazioni esistenti tra i due lati dell’Atlantico.
Il progetto sarebbe stato finanziato con qualsiasi cifra ritenuta indispensabile e Murdoch si sarebbe occupato dei media. (Vero? Falso? Vero in parte? Vero con diritto di voto? Vero ma non si deve sapere? Non sappiamo. Certo questo chiarirebbe tante cose.)
RUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIERUPERT E WENDI MURDOCH CON LE FIGLIE
Il consolidamento di Murdoch negli Stati Uniti avviene dal 1985 in poi. Le cifre a sua disposizione sono immense e non è sempre facile individuarne l’origine. Le agevolazioni nei suoi confronti della Federal Communications Commission in America e dell’Antitrust in Europa, sono quasi sempre sorprendenti. Le sue perdite in Asia apparirebbero, al dunque, il prezzo da pagare per condurre la Cina nella Wto. Se poi si coniuga questo ai legami antichi della famiglia Murdoch con Lord Northcliffe, seguace di Cecil Rhodes, la parte più buia di Murdoch si illumina improvvisamente.
Ma tutto questo rischia di sconfinare in «dietrologia», dicono i santommasisti, e sebbene sullo sfondo dell’intera vicenda Murdoch, per lo meno dalla battaglia di Wapping (1985-86) a oggi, si intraveda sempre un disegno strategico complessivo di gestione del potere planetario a favore di qualcuno che è al di la della Destra e della Sinistra, nessuno è in grado di dimostrare la correlazione degli eventi. Come altre, questa interpretazione fa parte della «leggenda Murdoch», quella che comunque si racconta a quattrocchi nei convegni e nei mercati internazionali. Tutti hanno una zona oscura: questa è quella di Rupert Murdoch.
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MA IL SUO PERCORSO KARMICO QUAL È?
Secondo «Personology» - disciplina che coniuga astrologia, statistica, e numerologia - "i nati come lui l’11 marzo sono spesso dotati di alcune capacità sorprendenti e hanno l’innata abilità di aspirare a obiettivi apparentemente impossibili. Sono sulla Terra per diffondere il proprio orientamento sociale e far sì che la luce sfolgorante della loro individualità unica continui a brillare. Un giorno potranno guardarsi intorno e scoprire che molte persone dipendono da loro (Murdoch ha 50.000 dipendenti e alimenta circuiti industriali per decine di miliardi di dollari l’anno).
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L’insidia principale del loro percorso karmico è che l’interesse personale può trasformarsi in egocentrismo o narcisismo. Spesso il destino li chiama a svolgere un ruolo di comando, ma per assumerlo è necessario sentirsi a proprio agio sotto le luci della ribalta e accettare l’attenzione e l’ammirazione dei propri compagni. La cosa migliore per loro è la sfida continua, che spesso trova la sua massima espressione sul posto di lavoro. Seguendo questo percorso si troveranno permeati di una grande quantità di energia aggressiva.
Anche se la partecipazione a club, gruppi o organizzazioni dominerà i loro primi anni, con il tempo e con l’età abbandoneranno questi coinvolgimenti a favore della libertà di inseguire interessi più solitari (sebbene già ottantunenne, in relazione a quest’aspetto Murdoch appare un po’ fuori percorso, però...n.d.A).
Quando cominciano a scoprire chi sono, i loro atteggiamenti, le loro opinioni, i loro desideri e perfino la loro appartenenza politica cambiano in modo radicale (c’è speranza dunque ... n.d.A). I sudditi di un tale sovrano lo vedono come una personificazione delle loro aspirazioni collettive e dei loro sogni (è vero, basta andare in uno qualsiasi degli uffici di Murdoch, nel mondo, per averne conferma...n.d.A). Tuttavia si tratta pur sempre di un individuo: i monarchi migliori lo sanno e riescono a separare il mito pubblico dalla realtà privata".
6/ Continua...
"APOCALYPSE MURDOCH”, 7° PUNTATA - IL PULCINO CHE DIVENNE UN CANE TERRIER - “L’AUSTRALIANISM” DI RUPERT, EROE IN PATRIA E BUCANIERE PER GLI INGLESI - 1991: “SONO AFFASCINATO DALLA POLITICA MA SONO COSCIENTE CHE ACCOSTARSI TROPPO NON È SALUTARE” - LA FEROCE CRITICA DELL’EX DIRETTORE DEL “TIMES”: “UN MANIPOLATORE DAGLI OCCHI FREDDI” - QUEL “FILIBUSTIERE” CHE LA TATCHER AMMIRAVA…
Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured
LA COPERTINA DEL LIBRO DI GLAUCO BENIGNI #22APOCALYPSE MURDOCHLA COPERTINA DEL LIBRO DI GLAUCO BENIGNI #22APOCALYPSE MURDOCH
Il libro è acquistabile online
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Anche le Stelle, secondo Gabriele Bertani, che scrive "digilander.libero.it/astrologiaitaliana", hanno qualcosa da dire su Rupert Murdoch, il cui profilo è descritto insieme a quello di 46 leader di organizzazioni legali, o illegali, che hanno trattato grandi quantità di denaro o beni materiali. Co¬storo sono caratterizzati da un quadro astrale in cui si rinviene una forte congiunzione Giove-Plutone, nella quale Giove rappresenta l’indicatore di espansione, crescita e opportunità nei settori della politica e dell’economia, e Plutone rappresenta l’indicatore di carisma, magnetismo e potere personale.
Murdoch c’è dentro pienamente, insieme a George Bush sr, Winston Churchill, Charles De Gaulle, Henry Kissinger, Richard Nixon, Margareth Thatcher, François Mitterand, Jimmy Carter, Jacques Chirac, Bill Gates, Ronald Reagan, Bill Clinton, Bettino Craxi, Giulio Andreotti e Gianni Agnelli. Purtroppo tra coloro che «godono» della congiunzione Giove-Plutone, si rinvengono anche i peggiori dittatori del secolo XX: Hitler, Mussolini, Franco, Saddam Hussein, Milosevicˇ.
Il dibattito sulla figura di Murdoch esplode nel 1981. Chi è l’uomo che tenta di acquistare «The Times», ci si chiede. Uno dei primi a intervenire è Max Harris, anziano editorialista dell’«Australian» che lo conosce sin da quando aveva i calzoni corti. Scrive Harris in un lungo portrait su «Now!»:
RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZARUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZA
"Il quarantanovenne Murdoch, in privato, è complicato e reticente, perfino un po’ timido e perso in sogni culturali ereditati dal padre. [...] Possiede l’insicurezza tipica di coloro altamente sensibili. A Melbourne lo chiamavamo the chick (‘il pulcino’), ma presto sviluppò una tenacia da cane terrier nello scovare giornali da comprare. [...] Ci sono un paio di possibili spiegazioni: Murdoch è mosso dall’aspirazione del parvenu alla patetica ricerca di uno status culturale, oppure, semplicemente, è innamorato pazzo della frenesia dei giornali. [...]
La sua compulsione a lavorare nel suo impero, piuttosto che sul suo impero, contiene (però) sia un aspetto costruttivo che distruttivo. [...] La sua durezza, il suo australianismo e la sua inaspettata flessibilità lo rendono trasversale alle classi sociali, così come sono stati tutti i grandi tycoon australiani. Murdoch non ha né i modi, né l’aspetto delle élite sociali o economiche, [...] la sua tecnica è quella di assumere una posizione propria, su qualsiasi situazione politica in essere, e propagandarla largamente.
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Il suo essere australiano, il suo australianism, come dicono i suoi esegeti, è un tema ricorrente e molto caratterizzante. Murdoch per trentasette anni, cioè fino al 1968 quando ritorna a Londra, a parte la breve stagione a Oxford, ha visto il mon¬do dagli antipodi. Qualcosa vorrà pur dire. Gli inglesi infatti non gli perdoneranno mai le sue origini: per molti sarà sem¬pre il «bucaniere australiano». I suoi compatrioti invece gli perdoneranno sempre tutto. «Sta assumendo la folkloristica dimensione di un eroe nazionale», conclude infatti Max Harris, «del calibro di Dennis Lillee» (Dennis Lillee negli anni Settanta fu, per diverse stagioni, il capitano della nazionale di cricket australiana, che inflisse sonore batoste a quella inglese... n.d.A).
MURDOCH CON I SUOI GIORNALIMURDOCH CON I SUOI GIORNALI
Nel 1991 Murdoch rilascia una lunga intervista a un giornalista italiano, Marco Panara, de «La Repubblica». È un’occasione abbastanza eccezionale: i due stanno passeggiando attorno al Castello di Osaka (Giappone), dove si è svolto un vertice internazionale. L’uomo, che viene descritto in maniche di camicia e molto rilassato, è l’editore di carta stampata più grande del mondo. Tv, ancora poca. Si parla molto di giornali dunque, e di politica e di banche. «Nei miei direttori cerco "un approccio cristiano, non ecclesiastico"», dice Murdoch, «ma attenzione alla gente, ai valori della persona.».
Con gli uomini politici? «Ho relazioni, le più ridotte possibili. Sono affascinato dalla politica ma sono perfettamente cosciente che accostarsi troppo non è salutare... si diceva che ero molto vicino alla Thatcher, ma in realtà la vedevo forse una volta l’anno, l’ammiravo e l’appoggiavo, ma non avevo relazioni particolari con lei». Silvio Berlusconi? «L’ho incontrato ma non abbiamo affari insieme, lui non ha bisogno di me e noi operiamo su altri territori».
Campagne contro i politici? «Quando mi disgustano con il loro comportamento, certo. Ma in verità fare campagne è il massimo del divertimento». Politici e media? «In certi Paesi ci sono relazioni molto strette, in altri meno [...]. Dai miei direttori mi aspetto che sappiano stare al gioco: evitare di farsi influenzare ma mantenere i rapporti». E i banchieri? «[...] non hanno poi tutto questo potere, in realtà nessuno oggi ha troppo potere [...]. Il mio «Sunday Times» la scorsa settimana ha pubblicato cinque articoli in prima pagina contro le banche inglesi [...]. Le assicuro che non si sognano neanche di chiederci coperture o silenzi in cambio di prestiti». Se lo dice lui.
MURDOCH CON IL SUN E IL TIMESMURDOCH CON IL SUN E IL TIMES John Major Margareth Thatcher e William HagueJohn Major Margareth Thatcher e William Hague
Nel 1994 uno dei suoi nemici più famosi, Harold Evans, scrive Good Times, Bad Times, un libro sul decennio 1984-1994 trascorso alla direzione del «Times», dalla quale Murdoch lo ha rimosso in malo modo. È una delle critiche più acute e serrate che mai siano state scritte contro Murdoch. Anche una delle più documentate e ineccepibili. Vi si legge, tra tanto altro: «Lui è stato sempre costante nel suo metodo e nel suo stile, nella sua energia e nella sua visione, nel suo corteggiare i politici e nella sua gioiosa impudenza, con la quale pone i suoi interessi commerciali al di sopra dei principi convenzionali del giornalismo e degli affari pubblici. [...]
L’allargamento della sua base in Inghilterra è stato possibile solo grazie alla complicità di Margareth Thatcher». Secondo Evans, la Thatcher considerava Murdoch un interloper, uno che si intrufola, un mercante dedito a traffici illeciti, e lo agevolava per progredire nella deregulation. «Murdoch è il tipo di freebooter (‘filibustiere’) che lei ammira. È sedotta dal suo impeto [...]. Il segreto del potere di Murdoch sui politici è, naturalmente, che egli è pronto a usare i suoi giornali per sostenerli in cambio dei favori concessi e per distruggerli se i favori gli vengono negati [...]».
RUPERT E WENDI DENG MURDOCHRUPERT E WENDI DENG MURDOCH
Evans continua la sua narrazione per pagine e pagine. Non lo ama, anzi, lo definisce uno «stiletto», un «manipolatore dagli occhi freddi» e comunque a un certo punto riesce a darne una delle migliori definizioni che siano mai state formulate: «Murdoch è l’Houdini degli accordi, si lega a qualsiasi impegno, a qualsiasi debito, a qualsiasi partner, poi in un attimo si divincola e se ne libera con un balzo».
Il paragone con il più famoso mago d’America, ma di origine ungherese (1874-1926) apparirà estremamente appropriato specialmente nel biennio 1990-91, quando Murdoch (vedi capitolo La grande crisi,) aggrovigliato in miliardi di dollari di debiti, riuscirà quasi magicamente a liberarsi dalla morsa, proprio come faceva Houdini che si liberava dalle funi che lo annodavano e usciva dalle gabbie nelle quali si era infilato per dimostrare la sua abilità e poter affermare: «Anche questa è fatta e verrà dimenticata».
7/Continua...