Fausto Biloslavo, il Giornale 8/5/2012, 8 maggio 2012
Anche Gorbaciov omaggia lo zar Vladimir - Vladimir Putin, in completo scuro e cravatta rossa, giura per la terza volta al Cremlino accolto dalla guardia presidenziale a cavallo con la divisa che evoca i tempi dello zar
Anche Gorbaciov omaggia lo zar Vladimir - Vladimir Putin, in completo scuro e cravatta rossa, giura per la terza volta al Cremlino accolto dalla guardia presidenziale a cavallo con la divisa che evoca i tempi dello zar. In prima fila ad applaudirlo l’ex premier Silvio Berlusconi, amico del leader russo fin dai tempi dello storico vertice Nato-Russia a Pratica di Mare nel 2002. «È stata una cerimonia molto solenne. Mi hanno dato il posto d’onore fra gli ospiti, nella fila subito dopo i parenti » ha commentato il Cavaliere. Ieri mattina Putin ha percorso in corteo (tre auto, 12 motociclisti e un elicottero), una Mosca rigorosamente blindata dopo la battagliera manifestazione dell’opposizione di domenica, con 50mila persone in piazza, sfociata in scontri con la polizia e 400 fermi. Niente folle festanti a salutare il moderno zar, che se concluderà il mandato, fra sei anni, diventerà il leader del Cremlino politicamente più longevo dai tempi di Stalin. La sontuosa cerimonia è entrata nel vivo quando Putin ha varcato la pesante porta dorata del Cremlino. Con il passo un po’ rigido ha percorso il tappeto rosso fino al salone di Sant’Andrea, quello del trono degli zar. Berlusconi, in prima fila, ha applaudito l’amico-Volodia quando gli è passato accanto. Oltre all’ex presidente del Consiglio italiano c’era l’ex cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder. Ambedue presenti in forma privata, hanno partecipato a una colazione ristretta con Putin e il suo predecessore Dmitri Medvedev parlando dei giochi olimpici di Sochi. Fra i quasi 3mila invitati al Cremlino non sono mancate sorprese come l’ultimo segretario del partito comunista sovietico e premio Nobel, Mikhail Gorbaciov, che aveva criticato Putin. In prima fila anche il candidato alle presidenziali russe Mikhail Prokhorov, la cosmonauta Valentina Tereskova e l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger. Poi ha colpito la presenza di tre donne, tutte in bianco: la moglie di Putin, Liudmila, che non compare quasi mai in pubblico, la consorte del presidente uscente e candidato premier Medvedev e Naina, vedova di Boris Eltsin, primo presidente del dopo Urss. Il giuramento di 33 parole, tre in meno di quello americano, è stato il momento solenne della cerimonia. «Giuro di rispettare e sostenere i diritti e le libertà degli individui e dei cittadini, (...), di difendere la sovranità, l’indipendenza, la sicurezza, l’integrità dello Stato e di servire il popolo in buona fede» ha detto Putin posando la mano destra su una copia speciale della Costituzione con copertina rossa e caratteri dorati. Solo dopo, l’ex tenente colonnello del Kgb, si è rilassato facendosi benedire dal patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill, assieme alla moglie. Lontano dalla telecamere ha ricevuto in consegna la valigetta nucleare, che contiene i codici per il lancio dei missili balistici. Per gli ospiti si è tenuto in serata un sontuoso ricevimento a base di piatti tipici e un pregiato frizzantino russo simile allo champagne. La cerimonia è costata poco più di 600mila euro, metà dei quali spesi in medaglie ricordo per gli invitati e per il banchetto. Nel breve discorso di insediamento Putin ha promesso una «nuova tappa di sviluppo » convinto che i prossimi anni saranno «decisivi per il destino della Russia». E come prima mossa ha firmato un decreto che assegna 5mila rubli una tantum a veterani di guerra e invalidi in occasione del 67˚ anniversario della vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale, che verrà celebrato il 9 maggio. L’obiettivo vero è creare 25 milioni di posti di lavoro entro il 2020 e aumentare i salari dei dipendenti pubblici del 40-50%. Non solo: nel discorso dell’investitura Putin si è impegnato nel «rafforzamento della democrazia». Il tre volte zar è stato eletto il 4 marzo dal 64% dei russi con un voto molto discusso. Ieri la polizia ha fermato 120 manifestanti che cercavano di infiltrarsi oltre i cordoni della polizia per protestare contro Putin. Il neo presidente non è più amato come un tempo e la sua vera sfida sarà dimostrare che un moderno zar sa rispettare la democrazia e lasciare un segno positivo per il futuro della Russia.