Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il Papa è cagionevole, e sia pure cagionevole con una salute di ferro, e questo alimenta da parecchi mesi illazioni sulle sue reali condizioni, il timore che non ce la faccia o che decida di dimettersi anche lui, determinando l’inaudita situazione di due papi emeriti a fianco di un papa regnante. Queste voci si sono moltiplicate e ingigantite dopo l’ultima défaillance: doveva far visita al Policlinico Gemelli, celebrare messa, incontrare i cinquemila tra medici, infermieri e personale, più altre migliaia di persone che erano accorse a salutarlo, la Papamobile era già arrivata e le famiglie, salendoci sopra, si facevano le fotografie, quando una voce uscita da un altoparlante ha annunciato che Francesco aveva rinunciato all’ultimo, per troppa stanchezza.
• L’episodio è di venerdì. Che cosa ci ha fatto sapere in proposito il Vaticano?Ha parlato Padre Lombardi: «Il ritmo degli impegni è talmente assillante, pieno, mattina e pomeriggio, e veniamo da un giugno talmente denso, con il viaggio in Terra Santa, che non sorprende che possano esserci momenti di indisposizione. E però non vi sono motivi di preoccupazione».
• Dobbiamo crederci?
Una volta, le istruzioni ai portavoce del Papa erano chiare, il Pontefice, generalmente parlando, godeva sempre di ottima salute fino a quando non imboccava l’ultimo chilometro e la verità non si poteva più nascondere. La salute di Paolo VI, per dire, era in costante miglioramento e restò in costante miglioramento fino all’annuncio della morte. Wojtyla ha cambiato questo modo di ragionare: l’aggravarsi progressivo delle sue condizioni è stato seguito in diretta da tutto il mondo, ed è stata questa forse la premessa teorica che ha reso plausibili le dimissioni di Benedetto XVI. Francesco non cerca scuse, e quando sta male sta male. Sappiamo che a maggio saltò la visita al Santuario del Divino Amore per via di un mal di pancia provocato da un dolce con panna avariata che aveva mangiato il giorno precedente (questa notizia meriterebbe un approfondimento: chi mai può servire panna avariata al Pontefice?). Sappiamo anche che soffre di mal di testa e che appare in genere molto affaticato, molto stanco. Se si chiacchiera con qualche cardinale che lo frequenta (come è capitato a noi) se ne ha la conferma: il Papa si dà troppo, il Papa non si risparmia, il Papa non tiene conto del fatto di essere privo di un polmone (che gli fu tolto a 21 anni per via di una tubercolosi) e del fatto che a dicembre compirà 78 anni. Quindi, valutando il numero davvero grande di forfait che ha dato negli ultimi sei mesi, la verità sembra questa: Francesco è vecchio e stanco, ma non si tira indietro. I medici devono convincerlo a darsi un minimo pace, a non ignorare le sue condizioni di salute.
• Per esempio, ieri, che ha fatto?
La Santa Sede, anche per fugare chiacchiere, timori e pettegolezzi, ha fatto sapere che non ha mancato nessuno degli impegni previsti. Udienze private al cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi; al presidente del Madagascar; alla delegazione ecumenica del Patriarcato di Costantinopoli; a monsignor Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari. Oggi, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni della Chiesa di Roma, presiederà la Messa nella Basilica Vaticana durante la quale imporrà il pallio, l’insegna liturgica di lana bianca che rappresenta la pecora che il pastore porta sulle sue spalle, a 24 arcivescovi metropoliti di tutto il mondo.
• Quindi non si è fermato. Qualche medico ha parlato?
La rivista argentina “Noticias” dice che il vecchio medico personale del Papa s’è detto preoccupato ed è voluto venire a Roma a visitarlo. Questo medico è un cinese, che si chiama Liu Ming. «Ho l’impressione che qualcosa non vada», ha detto. Si parla di qualche problema respiratorio, di qualche problema cardiaco. Francesco, da quando è stato eletto, è anche ingrassato di una quindicina di chili. E però non si decide a prendere qualche vacanza, non è andato l’anno scorso, e a quanto se ne sa non andrà nemmeno quest’anno, a Castelgandolfo. Wojtyla si riposava in montagna. Francesco s’è limitato a sospendere le udienze del mercoledì fino a settembre e a rinunciare alla messa mattutina di Santa Marta.
• Però della morte non parla mai.
No, ultimamente ha accennato alla morte due volte. Lo scorso 7 giugno, ricevendo quelli del Centro Sportivo Italiano: «Vi benedico e prego per voi, e vi chiedo di pregare per me, perché anche io devo fare il mio gioco che è il vostro gioco, è il gioco di tutta la Chiesa! Pregate per me perché possa fare questo gioco fino al giorno in cui il Signore mi chiamerà a sé». Poi, rispondendo a una domanda del giornalista del quotidiano La Vanguardia di Barcellona che gli aveva chiesto: come vorrebbe essere ricordato? «Non ci ho mai pensato, ma mi piace quando uno ricorda qualcuno e dice: “Era bravo, ha fatto quello che ha potuto, non è stato così male”».
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