Corriere della Sera 29/6/2014, 29 giugno 2014
SE L’USCITA DELL’ITALIA FA MALE AL MONDIALE
Con l’ultima fiammata di Italia–Uruguay (oltre 16 milioni di spettatori medi in fascia preserale, con uno share che ha toccato il 68%, un po’ meno di un cittadino su due) si è un po’ spenta la passione degli italiani per il Brasile, la Fifa e i Mondiali di calcio 2014. L’appuntamento con il Sudamerica era cominciato bene, televisivamente parlando, con le gare Brasile-Croazia e Spagna-Olanda, entrambe trasmesse in prime time dalla prima rete Rai (oltre che, ovviamente, da Sky, che ha dedicato ai Mondiali uno sforzo particolare).
La gara inaugurale era stata seguita, sulla sola Raiuno, da 9.131.000 spettatori, per una share del 41,1%, mentre la seconda da 8.354.000, per una share del 36,1%. Come è consueto per questi «eventi mediali» che raccolgono una comunità nazionale attorno a un condiviso (seppur talvolta un po’ confuso) «senso della Nazione», è stata l’Italia in campo a generare la prima fiammata Auditel: nonostante l’orario sfavorevole al broadcasting, dopo la mezzanotte 12.770.000 spettatori (70,5% di share, il miglior dato di questi Campionati) hanno seguito il match contro l’Inghilterra.
Italia contro Costarica, qualche giorno dopo, ha raccolto 15.872.000 spettatori per una share del 67,2%, mentre il dramma dell’eliminazione contro l’Uruguay è stato seguito da 16.040.000 spettatori. Le ultime partite della settimana, nonostante il buon orario di trasmissione, hanno mostrato una sostanziale flessione: Ecuador-Francia ha racconto 3.542.000 spettatori (17,1% di share), mentre Algeria-Russia 4.291.000 spettatori (21,6% di share). Nel caso dei «cugini francesi» in campo, mercoledì sera, il pubblico femminile de «Il Segreto» di Canale 5 (4.155.000 spettatori, 18,1% di share) è stato più consistente di quello prevalentemente maschile del calcio in tv. (a.g.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni
Elaborazione Geca Italia su dati Auditel