Giuseppe Guastella, Corriere della Sera 29/6/2014, 29 giugno 2014
BNP PARIBAS, IL MEA CULPA DEL DIRETTORE CHE FA PAURA A TUTTO IL SISTEMA BANCARIO
Quelli che ha commesso Bnp Paribas sono «errori» per i quali «riceveremo una pesante ammenda» dalle autorità americane «molto presto», ammette il direttore generale della banca Jean-Laurent Bonnafé in una lettera a tutti i dipendenti. Ma è come se la missiva fosse arrivata anche ai Dipartimenti delle finanze e della giustizia americani con i quali, forse dopodomani, Bnp annuncerà il patteggiamento della sanzione più alta mai applicata negli Usa, si dice intorno ai 9 miliardi di dollari, per aver nascosto tra il 2002 e il 2009 trenta milioni di transazioni effettuate in violazione delle sanzioni imposte a nazioni come Iran, Sudan e Cuba.
I termini dell’accordo, trapelati la scorsa settimana prevederebbero anche l’ammissione di colpevolezza da parte di Bnp, l’allontanamento di un gruppo di manager dalla sede di New York e il divieto di operare in dollari nel 2015. Ma le discussioni sono ancora in corso, fluide, e la situazione internazionale potrebbe giocare a favore dei francesi. Sul blocco nelle operazioni in dollari, che regolano ad esempio i mercati energetici, Bnp starebbe trattando con istituti internazionali concorrenti, come Bank of America, cui affidare i clienti più importanti. Al mea culpa della lettera, un segnale diretto all’opinione pubblica internazionale ma anche agli inquirenti, farà seguito il riconoscimento formale di fronte alle autorità americane. Resta la gigantesca multa.
Per pagarla, scriveva nei giorni scorsi il Wall Street Journal , Bnp — la più importante banca francese — avrebbe intenzione di azzerare i dividendi per gli azionisti e vendere titoli che ha in portafoglio. Un sacrificio talmente pesante che, secondo alcuni osservatori francesi, potrebbe addirittura destabilizzare il sistema bancario ed economico del Paese per poi travalicare i confini con effetti disastrosi sull’economia di gran parte dell’Europa che stenta ancora a ripartire. Tanto che il governatore della Banca di Francia, Christian Noyer, ha lanciato l’allarme di un «rischio di impatto macroeconomico» globale. Come dire, attenzione a non tirare troppo la corda.