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 2014  giugno 29 Domenica calendario

FINE DELL’ANTIVIRUS? ECCO IL PERICOLO-CLOUD

«Vuoi sapere se gli antivirus sono morti? Sì, sono morti». Mikko Hypponen non fa una piega e dietro quegli occhialetti da Harry Potter non sembra esserci spazio per le emozioni. Glaciale, come il mare del Nord che spalanca orizzonti infiniti dalla finestra del suo ufficio.
Il Chief risk officer di F-Secure ha appena incontrato i giornalisti nella sede centrale della società, a Helsinki. In una dozzina di slide ha spiegato la poco innocente profilazione degli utenti targata Google. E non ha risparmiato frecciate a Facebook e al miliardario acquisto di WhatsApp, grazie al quale il gruppo di Zuckerberg «è entrato in possesso di 450 milioni di numeri telefonici, non di una semplice app». «Il mondo cambia», recita la sua prima diapositiva. Hypponen lo sa bene. Per questo il suo requiem agli antivirus suona dolce, quasi scontato. «Le modalità di scansione dei file utilizzate dai software antivirus sono una tecnologia sorpassata. Morta, appunto». E oggi? «Oggi la prevenzione generica degli exploit, oppure i sistemi di "reputazione" dei file molto rari che bloccano l’esecuzione di questi file possono essere alcune strade da seguire per il futuro». Già, alcune. Ma non le uniche. Il futuro è anche e soprattutto cloud. In F-Secure lo sanno bene, da poco hanno lanciato Younited, la nuvola «made in Finlandia» che si propone come valida alternativa alle varie piattaforme come Dropbox, Google Drive e iCloud. Il concetto è chiaro, anche se si cela in quel limbo sottile del non detto. Se gli antivirus sono morti i vostri computer, e quindi i vostri dati, sono a rischio. La soluzione più immediata, allora, è affidarli a server ultra blindati e a prova di hacker. Younited, ad esempio, si propone come «nuvola sicura», ovvero uno spazio cloud protetto da attacchi malware di ogni tipo. E al riparo dalle intrusioni di autorità e istituzioni.
Hypponen ha scommesso sul cloud qualche mese fa, e più precisamente dopo lo scandalo Nsa: «Era nostro dovere dare un’alternativa europea ai principali servizi di cloud storage americani». E la lettura sembra essere stata quella giusta, considerando gli investimenti nel quadriennio 2013-2017, stimati in 1,7 miliardi di dollari. Del resto i dati di Younited parlano chiaro: un milione e mezzo di iscrizioni al servizio in meno di un anno. Numeri che indicano chiaramente la nuova direzione. Le piattaforme cloud stanno entrando con prepotenza nelle nostre vite, e sono sempre di più le piccole e medie imprese che si affidano a questo tipo di servizio per la sicurezza dei dati e per facilitare il lavoro dei dipendenti anche al di fuori dall’ufficio.
«Il mondo virtuale è un riflesso del mondo reale, e alcuni fenomeni come il crimine si stanno virtualizzando sempre di più. In questa situazione diventa fondamentale affidarsi a prodotti sicuri e avere una predisposizione al web molto responsabile», spiega Hypponen. E i servizi di cloud storage sono proprio quel tipo di prodotti sicuri. Ergo: gli antivirus sono morti, è vero. Ma i cloud stanno benissimo. Basta fidarsi.
Biagio Simonetta