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 2012  ottobre 18 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Riassumiamo con una battuta del presidente il secondo match Obama-Romney disputatosi l’altra notte nella Hofstra University di Hempstead, nello stato di New York: «Romney non ha un piano in cinque punti, ha un piano in un solo punto: aiutare i ricchi a scapito di tutti gli altri». Il Wall Street Journal ha definito questa uscita «memorable». I media e gli istituti demoscopici stavolta proclamato vincitore Obama. Anche i sondaggi dànno ragione a Barack. Un’inchiesta lampo della Cbs, realizzata mezz’ora dopo la fine del dibattito, dava il presidente al 37%, Romney al 30% e gli indecisi al 30%. Un altro sondaggio effettuato qualche ora dopo dalla Cnn dava a Obama una vittoria per 46 a 39. Queste percentuali sono ancora più significative perché i sondaggi effettuati nei giorni precedenti, quando Romney stava risalendo la china dopo la vittoria nel primo faccia a faccia, confermavano comunque che Obama è in vantaggio negli stati-chiave, quelli determinanti per la vittoria finale. Bisogna ricordare infatti che l’elezione del presidente degli Stati Uniti avviene con un sistema maggioritario articolato su cinquanta urne (una per stato): chi prende anche un solo voto in più in ciascuno stato, conquista tutti i delegati, cioè una vittoria per 51 a 49 vale di fatto un 100 a 0. Con questo sistema è capitato qualche volta che il presidente eletto prendesse in assoluto meno voti del suo avversario.

E lunedì ci sarà il terzo e ultimo match. Con che modalità si è svolto quello dell’altra notte?
Gallup, il celebre istituto di sondaggi, ha selezionato 80 cittadini incerti della contea di Nassau. Noti che il sistema delle primarie americane permette di individuare con nome e cognome gli incerti, un fatto che mi impressiona parecchio. Questi incerti hanno preparato delle domande, le hanno consegnate alla conduttrice Candy Crowley – una simpatica grassona – e questa ha poi scelto quali rivolgere ai due. In teoria si sarebbe dovuta limitare ad arbitrare, e gli sfidanti avrebbero dovuto star fermi sui loro scranni. Ma la faccenda ha preso subito un altro ritmo, Obama e Romney hanno cominciato ad andar su e giù e a discutere tra di loro molto vivacemente. Inoltre la Crowley, a rigore un arbitro che non doveva intervenire nel gioco, a un certo punto ha dato ragione a Obama.  

Quando è successo?
È successo quando Romney ha accusato Obama di non aver ammesso subito che l’assassinio dell’ambasciatore Stevens a Bengasi (Libia) era un atto terroristico premeditato. Poche ore prima la Clinton, per dare una mano al presidente, s’era assunta l’intera responsabilità di quel massacro. Barack ha rinunciato all’aiuto del suo ministro degli Esteri con queste parole: «Io sono responsabile di quello che è successo. Troveremo chi ha ucciso Stevens. Romney invece ha fatto una battuta per fini politici mentre i nostri morti erano ancora in terra. Non si comporta così un comandante in capo. Hillary Clinton ha fatto un ottimo lavoro, ma lei lavora per me: sono io il responsabile». Ha poi sostenuto di aver detto subito che si trattava di un atto terroristico premeditato e su questo la Crowley gli ha dato ragione dicendo: «La cosa è agli atti». I repubblicani la attaccheranno per questo.  

Quindi stavolta il presidente non aveva l’aria remissiva, gli occhi bassi, eccetera?
No, Obama è apparso ben pimpante e aggressivo. Alla fine del match ha ricordato l’opinione, espressa da Romney in un fuori onda, secondo cui il 47% degli americani sono dei parassiti mantenuti dal governo che per questo voteranno democratico. Romney aveva appena finito di dire che gli stava a cuore il 100% degli elettori. Obama s’è rivolto al pubblico degli 80 indecisi: «Dietro quel 47% ci siete voi, ci sono quelli come voi che vivono di un salario e pagano la ritenuta alla fonte, ci sono i pensionati che vivono dell’assegno della previdenza, ci sono i reduci di guerra che hanno rischiato la vita per la nazione».  

Come se la sono cavata con la politica estera?
C’è stata la faccenda della Cina, altro punto a favore di Obama. Romney ha detto che i cinesi sono dei manipolatori di valuta che giocano fuori delle regole. Il presidente ha risposto: «Romney ha delocalizzato attività in Cina e oggi possiede partecipazioni in una società cinese che produce apparecchiature per lo spionaggio».  

E in economia?
Hanno ripetuto i concetti dell’altra volta. Il repubblicano vuole che lo Stato si ritiri dall’economia del Paese. «Con Obama finiremo come la Grecia, in questi quattro anni ha solo creato disoccupazione e debito». Obama ha risposto: «Romney vuole solo diminuire le tasse ai ricchi».
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 18 ottobre 2012]
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