La Gazzetta dello Sport, 18 ottobre 2012
Riassumiamo con una battuta del presidente il secondo match Obama-Romney disputatosi l’altra notte nella Hofstra University di Hempstead, nello stato di New York: «Romney non ha un piano in cinque punti, ha un piano in un solo punto: aiutare i ricchi a scapito di tutti gli altri»
Riassumiamo con una battuta del presidente il secondo match Obama-Romney disputatosi l’altra notte nella Hofstra University di Hempstead, nello stato di New York: «Romney non ha un piano in cinque punti, ha un piano in un solo punto: aiutare i ricchi a scapito di tutti gli altri». Il Wall Street Journal ha definito questa uscita «memorable». I media e gli istituti demoscopici stavolta proclamato vincitore Obama. Anche i sondaggi dànno ragione a Barack. Un’inchiesta lampo della Cbs, realizzata mezz’ora dopo la fine del dibattito, dava il presidente al 37%, Romney al 30% e gli indecisi al 30%. Un altro sondaggio effettuato qualche ora dopo dalla Cnn dava a Obama una vittoria per 46 a 39. Queste percentuali sono ancora più significative perché i sondaggi effettuati nei giorni precedenti, quando Romney stava risalendo la china dopo la vittoria nel primo faccia a faccia, confermavano comunque che Obama è in vantaggio negli stati-chiave, quelli determinanti per la vittoria finale. Bisogna ricordare infatti che l’elezione del presidente degli Stati Uniti avviene con un sistema maggioritario articolato su cinquanta urne (una per stato): chi prende anche un solo voto in più in ciascuno stato, conquista tutti i delegati, cioè una vittoria per 51 a 49 vale di fatto un 100 a 0. Con questo sistema è capitato qualche volta che il presidente eletto prendesse in assoluto meno voti del suo avversario.
• E lunedì ci sarà il terzo e ultimo match. Con che modalità si è svolto quello dell’altra notte?
Gallup, il celebre istituto di sondaggi, ha selezionato 80 cittadini incerti della contea di Nassau. Noti che il sistema delle primarie americane permette di individuare con nome e cognome gli incerti, un fatto che mi impressiona parecchio. Questi incerti hanno preparato delle domande, le hanno consegnate alla conduttrice Candy Crowley – una simpatica grassona – e questa ha poi scelto quali rivolgere ai due. In teoria si sarebbe dovuta limitare ad arbitrare, e gli sfidanti avrebbero dovuto star fermi sui loro scranni. Ma la faccenda ha preso subito un altro ritmo, Obama e Romney hanno cominciato ad andar su e giù e a discutere tra di loro molto vivacemente. Inoltre la Crowley, a rigore un arbitro che non doveva intervenire nel gioco, a un certo punto ha dato ragione a Obama.
• Quando è successo?
È successo quando Romney ha accusato Obama di non aver ammesso subito che l’assassinio dell’ambasciatore Stevens a Bengasi (Libia) era un atto terroristico premeditato. Poche ore prima la Clinton, per dare una mano al presidente, s’era assunta l’intera responsabilità di quel massacro. Barack ha rinunciato all’aiuto del suo ministro degli Esteri con queste parole: «Io sono responsabile di quello che è successo. Troveremo chi ha ucciso Stevens. Romney invece ha fatto una battuta per fini politici mentre i nostri morti erano ancora in terra. Non si comporta così un comandante in capo. Hillary Clinton ha fatto un ottimo lavoro, ma lei lavora per me: sono io il responsabile». Ha poi sostenuto di aver detto subito che si trattava di un atto terroristico premeditato e su questo la Crowley gli ha dato ragione dicendo: «La cosa è agli atti». I repubblicani la attaccheranno per questo.
• Quindi stavolta il presidente non aveva l’aria remissiva, gli occhi bassi, eccetera?
No, Obama è apparso ben pimpante e aggressivo. Alla fine del match ha ricordato l’opinione, espressa da Romney in un fuori onda, secondo cui il 47% degli americani sono dei parassiti mantenuti dal governo che per questo voteranno democratico. Romney aveva appena finito di dire che gli stava a cuore il 100% degli elettori. Obama s’è rivolto al pubblico degli 80 indecisi: «Dietro quel 47% ci siete voi, ci sono quelli come voi che vivono di un salario e pagano la ritenuta alla fonte, ci sono i pensionati che vivono dell’assegno della previdenza, ci sono i reduci di guerra che hanno rischiato la vita per la nazione».
• Come se la sono cavata con la politica estera?
C’è stata la faccenda della Cina, altro punto a favore di Obama. Romney ha detto che i cinesi sono dei manipolatori di valuta che giocano fuori delle regole. Il presidente ha risposto: «Romney ha delocalizzato attività in Cina e oggi possiede partecipazioni in una società cinese che produce apparecchiature per lo spionaggio».
• E in economia?
Hanno ripetuto i concetti dell’altra volta. Il repubblicano vuole che lo Stato si ritiri dall’economia del Paese. «Con Obama finiremo come la Grecia, in questi quattro anni ha solo creato disoccupazione e debito». Obama ha risposto: «Romney vuole solo diminuire le tasse ai ricchi».
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 18 ottobre 2012]