Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  ottobre 18 Giovedì calendario

ROMA —

L’acquirente della casa di Montecarlo ereditata da Alleanza nazionale e affittata al fratello di Elisabetta Tulliani, compagna del presidente della Camera Gianfranco Fini? Era un fiduciario dello stesso Tulliani. A sostenerlo è il settimanale l’Espresso: nell’edizione in edicola domani rivela come il proprietario «ufficiale» dell’appartamento di Boulevard Charlotte 14 pagato 300 mila euro in contanti sia James Walfenzao, un personaggio utilizzato da Giancarlo Tulliani per aprire una società di compravendite immobiliari nel paradiso fiscale di Saint Lucia, nei Caraibi.
Secondo il periodico, a svelare il retroscena dell’affare che costò a Fini e all’ex segretario amministrativo di An Francesco Pontone l’iscrizione sul registro degli indagati per truffa (la loro posizione è stata archiviata dal gip a marzo dello scorso anno) sono una serie di documenti inediti sequestrati al re delle slot machine Francesco Corallo. «Nel gennaio 2008 Tulliani aprì nel paradiso fiscale di Saint Lucia una società rimasta finora sconosciuta, la Jayden Holding, che aveva come attività le compravendite immobiliari». Per farlo, «si appoggiò a Walfenzao, lo stesso fiduciario che figura come rappresentante legale della Printemps, la società di Saint Lucia che nel luglio 2008 acquistò da An l’appartamento» nel Principato di Monaco.
Le carte — scrive l’Espresso — sono state scoperte durante la perquisizione nella casa romana di Corallo disposta nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti concessi dalla Bpm al proprietario del gruppo Betplus (ex Atlantis World).
Perquisizione di cui si è parlato molto per l’intervento del deputato Amedeo Laboccetta (Pdl) che portò via un computer portatile, restituito ai magistrati solo dopo la manomissione dei contenuti. «Si tratta di una serie di fax inviati durante i primi mesi del 2008 dagli uffici di Corallo allo studio di Montecarlo di Walfenzao, che è rappresentante legale del trust a cui sono intestate le quote del gruppo Atlantis».
Nell’articolo viene sottolineato come Corallo, tra marzo e giugno del 2008, «mandò a Walfenzao una copia del passaporto di Giancarlo Tulliani, una copia di quello della sorella Elisabetta e un modulo per l’apertura di un conto corrente a Saint Lucia intestato alla Jayden Holding. Nel modulo — viene ancora messo in evidenza — l’effettivo titolare della società viene indicato proprio in Giancarlo Tulliani. La Jayden Holding, costituita nel mese di gennaio del 2008, aveva come attività la compravendita di unità immobiliari».
La società offshore di Tulliani — secondo quanto ricostruito da l’Espresso — «è stata chiusa nel maggio 2011 ed era rappresentata da un legale di nome Cathy Walfenzao, con uffici allo stesso indirizzo di Montecarlo del più famoso James. Nelle carte sequestrate — è stato inoltre osservato — non ci sono però altri elementi che permettano di capire quali operazioni immobiliari abbia effettuato nei suoi tre anni e mezzo di vita la Jayden Holding».
Flavio Haver