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 2012  ottobre 18 Giovedì calendario

LONDRA IL PRINCIPE CARLO E LE LETTERE DEL ‘RAGNO NERO”

Non aprite quelle lettere. Il contenuto è talmente riservato che, una volta rivelato, potrebbe causare seri problemi al principe di Galles quando un giorno – forse - sarà re. Che i reali facciano pressioni sul governo britannico attraverso “consigli” dispensati a porte chiuse, non è una novità. Ma la posta in gioco è diventata chiaro con le 27 missive di Carlo finite al centro di una contesa giudiziaria e politica che tocca una questione centrale come la trasparenza delle istituzioni.
Le note di Carlo – le cosiddette black spider letters perché scritte a mano con inchiostro nero e spesso a tarda notte - erano state inviate tra il 2004 e il 2005 sotto forma “consigli” al governo del primo ministro Tony Blair. Un giornalista del Guardian aveva chiesto di renderne noto il contenuto in forza del Freedom of Information Act, che in Gran Bretagna permette l’accesso ai dati della pubblica amministrazione. Dopo 7 anni di battaglia legale, un tribunale aveva da poco dato ragione alla richiesta del giornale, quando il procuratore generale Dominic Grieve ha messo in campo il suo diritto di veto all’applicazione della sentenza. Le note di Carlo, argomenta il procuratore, contengono opinioni “particolarmente franche”, “giudizi molto personali” che se rese pubbliche rischiano di “danneggiare la capacità del principe di Galles di svolgere il suo compito una volta diventato re”.
Delusi e arrabbiati gli antimonarchici, gli attivisti per la libertà di informazione e naturalmente i giornalisti del Guardian, pronti al ricorso all’Alta Corte. Solo un mese fa, tre giudici avevano stabilito che i cittadini hanno diritto di sapere come il principe cerca di condizionare la politica, dando 30 giorni di tempo per togliere il segreto: poi è arrivato il procuratore.