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 2013  aprile 15 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Mario Monti
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Dal magma freddo di cui è fatto oggi il Partito democratico esce ogni giorno un nome nuovo. “Repubblica”, venerdì scorso, ha gridato che Bersani lavorava per salire al colle lui stesso, sabato lo stesso giornale ha annunciato che il candidato pd era Piersanti Mattarella, ieri il “Corriere della Sera” s’è detto sicuro che il candidato al Quirinale del centro-sinistra è Anna Finocchiaro. Addirittura: il segretario si presenterebbe con un solo nome, che preannuncerebbe al Quirinale massimo entro domani e i berlusconiani sarebbero messi di fronte a un auto auto, prendere o lasciare. Dal centro-destra hanno già fatto sapere che possono ragionare in termini di rose all’interno delle quali scegliere, ma certo un nome secco sarebbe respinto con sdegno. Intanto esisterebbe un partito di Prodi, che uscirebbe allo scoperto, con una qualche dichiarazione, tra oggi e domani.

La Finocchiaro ha effettivamente delle possibilità?
Non credo. Le foto in cui faceva la spesa circondata dalla scorta e il rinvio a giudizio del marito Melchiorre Fidelbo per abuso d’ufficio e truffa le tongono molto appeal politico. Fidelbo è innocente fino a prova contraria, ma se l’immagina se fosse condannato? Un capo dello Stato col coniuge definito dalle sentenze “truffatore”? Via, non c’è neanche bisogno di parlarne.  

E allora?
Altra notizia stupefacente è che i renziani sarebbero pronti a votare Prodi. Ma i renziani non erano il lato del Pd disponibile a un qualche dialogo col centro-destra? E Prodi non è la bestia nera di Berlusconi? E Prodi non darebbe subito l’incarico a Bersani, proprio quello che i renziani vogliono evitare per tentare di pigliarsi il partito una volta che il segretario sia uscito di scena? Infatti l’ultimo difensore dell’ipotesi Prodi è Vendola che ieri, da Lucia Annunziata, ha detto: «Non vorrei mettere in imbarazzo Prodi, è un nome talmente autorevole che non ha bisogno di avvocati difensori. Ma trovo intollerabile pensare che si possa immaginare la sua esclusione». È seguito il solito identikit del presidente che deve incarnare la speranza di cambiamento e un elogio critico al metodo cinquestelle di scegliersi il candidato, «occorre rispettare le modalità talvolta confuse e contradditorie, naif e anche molto rischiose di chi prova a rompere la barriera che separa i cittadini dalla politica, dicendo no a un presidente della Repubblica che esce da un laboratorio di specialisti e sì a chi cerca una soluzione alla luce del sole». Ho in ogni caso l’impressione che questo baillame di candidature e pretese intenzioni di voto serva solo a portare la confusione al massimo. Dubito in ogni caso che Bersani riesca a presentare un candidato, mercoledì mattina, capace di raccogliere i due terzi dei voti.  

Perché?
Renzi lo ha attaccato un’altra volta. «Mi spiace che Bersani cerchi l’insulto e l’accusa per di più tra persone dello stesso partito. Io ho soltanto detto, insieme a tanti altri, persino insieme alla Cgil, che bisogna fare presto. Mi spiace che i destini personali di Bersano siano la cosa più importante». Al Tg7 aveva detto: «Il Pd la smetta di occuparsi di me, voglio dire a Bersani di non preoccuparsi di me, anzi, la smetta anche di occuparsi di sé». Bersani, nel discorso alla manifestazione di sabato contro la povertà, aveva detto (tra l’altro): «È indecente che in questa fase si dica “la politica faccia presto”». E anche: ««Qualcuno mi ha detto che quello con il M5S è stato un incontro umiliante e questo non l’avrei accettato neanche da mio padre, ma per il bene del partito sto zitto. L’arroganza umilia chi ce l’ha». Cioè i due se le stanno dando di santa ragione. Bersani venerdì avrebbe cercato Renzi per tre volte al telefono e Renzi non gli avrebbe risposto. Mi sa che il partito sia in questo momento del tutto allo sbando.  

Grillo?
Ieri ha insistito sul concetto che il Parlamento potrebbe lavorare anche senza governo e far passare, per esempio, le norme sul conflitto d’interessi, sull’ineleggibilità di Berlusconi, sulla corruzione. «Il Paese ha bisogno di leggi e di riforme, ma il Parlamento è paralizzato».  

Quando si comincia a votare per il capo dello Stato?
Mercoledì 18 aprile. Deputati e senatori riuniti a Montecitorio e rinforzati da tre delegati per Regione (uno solo dalla Val d’Aosta). Nei primi tre giri, per essere eletti, ci vorrà il consenso dei due terzi degli aventi diritto al voto. Dal quarto basterà la maggioranza assoluta dell’assemblea. E non sarà facile nemmeno allora.   (leggi)

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