Greta Sclaunich, CorrierEconomia 15/04/2013, 15 aprile 2013
WEB. APPLE E NOKIA, GUERRE DI CARTA CONTRO GOOGLE - A
essere prudenti, si parla di 150 miliardi di dollari all’anno, come dire 114 miliardi di euro. Ma la somma potrebbe quasi raddoppiare a 270 miliardi, circa 205 miliardi di euro: è il valore dell’industria dei servizi geografici su scala globale. Le mappe, insomma. Utili e in rapida espansione.
Secondo uno studio Oxera, commissionato da Google, servizi come le mappe elettroniche o la navigazione satellitare riescono a farci risparmiare 1,1 miliardi di ore di viaggio all’anno (e 3,5 miliardi di litri di benzina). Anche la crescita occupazionale è eloquente: solo negli Stati Uniti, il settore impiega ormai 500 mila persone per un mercato totale di 73 miliardi di dollari. Perciò i colossi tech, in testa Apple e Nokia, si stanno muovendo per accaparrarsi una fetta del mercato.
Le correzioni della Mela
Le manovre della Mela per scalzare le Google Maps dall’iOS erano partite a fine 2012: prima l’app è sparita dal bouquet delle pre-installate sui prodotti Apple, poi insieme con l’iPhone 5 sono arrivate le mappe di Cupertino. Peccato che, a causa di diversi errori, la mossa si sia rivelata un fiasco: l’amministratore delegato Tim Cook, oltre alle scuse, ha consigliato di scaricare le app dei rivali finché non avessero risolto i problemi di casa. Corrette in corsa le imprecisioni, sembra che Apple abbia deciso di puntare su aziende terze per quanto riguarda la gestione delle mappe indoor, cioè il sistema di localizzazione per interni sul quale stanno lavorando anche i rivali. A fine marzo il Wall Street Journal ha annunciato l’acquisizione della startup Wifislam, per la quale Apple ha sborsato 20 milioni di dollari. Lanciata due anni fa, può vantare su una tecnologia che permette la localizzazione di un utente anche in luoghi chiusi, dove i normali Gps hanno problemi di funzionamento.
La via di Mountain View
Una mossa obbligata per tenere il passo con Google, che sulle mappe indoor ha già iniziato a lavorare. Forte dei risultati delle Google Maps (che totalizzano oltre un miliardo di utenti attivi ogni mese, il 50% dei quali da dispositivi mobili), Mountain View ha iniziato a mappare luoghi chiusi come aeroporti o centri commerciali. Al servizio indoor, per ora disponibile in 12 Paesi, si aggiunge quello di Business Photo: le aziende possono far fotografare i propri uffici e portarli in questo modo su Street View, la funzione delle mappe per osservare i luoghi attraverso immagini a 360° scattate in tutto il mondo.
Nata da un’idea dell’amministratore Larry Page, Street View oggi copre 3 mila città in 47 Paesi ed è una delle funzioni più apprezzate dagli utenti. Business Photo, invece, è stato lanciato nel maggio 2012: in Italia ci sono 2 mila attività commerciali esplorabili, in tutta Europa 11 mila. Ma il plusvalore della mappe per l’Italia, spiega Google, è nel turismo: mostrare i luoghi con Street Views è diventato uno strumento di promozione del territorio.
L’attacco finlandese
Anche Nokia sta investendo parecchio nel settore geografico. Nel 2007 la società ha acquisito Navteq, una delle prime aziende al mondo nei sistemi informatici geografici. Navteq lavora sulle mappe dal 1984 ed è diventata la punta di diamante dell’automotive: quattro auto su cinque, nel mondo, dice Nokia, utilizzano la navigazione Gps basata sulle sue mappe. Ora gli sforzi dei finlandesi sono rivolti allo sviluppo di Here, il nuovo marchio della piattaforma di localizzazione presentato nel novembre scorso e disponibile in oltre 190 Paesi. Oltre ad aggiornare le precedenti Ovi Maps, sbarcate sul web nel 2007, Here vuole incrociare mappe tradizionali, immagini e informazioni che riguardano gli amici. L’obiettivo di Nokia è imporsi nel mercato della localizzazione e il nome Here («qui») è stato scelto proprio per collegare il servizio al concetto di «dove», così come Facebook lavora sul «chi» e Google sul «cosa».
Rilanciare mappe già esistenti, implementandole e cambiando loro nome, è la strategia anche di Microsoft. Le sue Bing Maps, basate su tecnologie già esistenti, sono nate nel 2009. Di servizi, Redmond ne ha sviluppati parecchi, ma per ora il mercato sembra essere diviso fra i più potenti rivali. Anche Yahoo! conta su un proprio sistema di mappe, ma per il momento nella strategia di rinnovo dell’amministratore delegato Marissa Mayer sembra non esserci spazio per nuovi progetti sul settore.
Greta Sclaunich