Rassegna, 15 aprile 2013
Il Viminale studia la data del voto per luglio
• Scrive la Sarzanini sul Cds che al ministero dell’Interno si stanno preparando per eventuali elezioni estive. «La legge impone che dallo scioglimento delle Camere debbano passare 45 giorni prima di fissare la data delle elezioni, anche se gli esperti concordano che sarebbe ideale “poterne avere a disposizione almeno 55 visto perché bisogna tenere conto del voto degli italiani all’estero che seguono un particolare percorso di preparazione e di raccolta dei risultati”. Non esistono precedenti di consultazioni politiche in piena estate e quindi bisognerà concordare ogni mossa con il ministero dell’Istruzione in modo da avere a disposizione gli edifici scolastici senza interferire con lo svolgimento degli esami di Stato. I test Invalsi sono stati fissati per il 20 giugno, dunque si presume che gli orali non andranno oltre il 25 dello stesso mese. Diverso il discorso per la maturità: gli studenti dell’ultimo anno sosterranno l’ultima prova pratica il 24 giugno e si può prevedere che gli orali termineranno non prima del 10 luglio. In caso sia inevitabile andare a nuove elezioni, si può così ipotizzare che la finestra si apra il 14 e 15 luglio o addirittura il 21 e 22 di quello stesso mese. Oltre non si può andare». [Sarzanini, Cds]
• Nel 1976 si votò il 20 giugno, ma oltre non si è mai andati. [Sarzanini, Cds]
• Per le ultime elezioni del 24 e 25 febbraio lo Stato ha speso 389 milioni di euro. [Sarzanini, Cds]