Rassegna, 15 aprile 2013
Taranto ignora il referendum sull’Ilva
• Solo il 19% dei tarantini ha votato ieri il referendum sull’Ilva promosso dal Comitato Taranto Futura. Percentuale lontanissimo dal quorum. Due i quesiti referendari: il primo sulla chiusura dello stabilimento, il secondo sullo smantellamento della sola area a caldo. Gli ambientalisti se la sono presa con il sindaco di Taranto che, per contenere i costi, ha dimezzato i seggi. «È stata una gara al boicottaggio» ha detto il leader dei Verdi Angelo Bonelli. Scrivo Fasano (Cds): «Un’altra sconfitta per il partito anti-fabbrica, a pochi giorni dalla decisione della Consulta che ha deciso che il decreto salva-Ilva è costituzionale e che gli impianti possono continuare a produrre seguendo la tabella di marcia stabilita dall’Autorizzazione ambientale. Lo stabilimento resta in ogni caso sotto accusa per disastro ambientale, la magistratura lo ritiene responsabile di malattie e morti».
• Tutti i partiti hanno snobbato il referendum, dando libertà di voto. Allo stesso modo hanno fatto i sindacati. Avevano indicato di votare sì soltanto il Movimento 5 stelle («ma troppo timidamente» hanno protestato ieri i comitati organizzatori, con Bonelli che se la prende con «Grillo muto»), Radicali e Sel (sul secondo quesito). [Foschini, Rep]