Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ieri la Borsa di Milano ha perso il 4,5% e lo spread è salito di 20 punti a quota 285. Il Wall Street Journal, preoccupato del fatto che non hanno brillato neanche le altre piazze, ha dato la colpa di tutto a Spagna e Italia. Alla Spagna per colpa di una serie di scandali che riguardano il primo ministro Rajoy e su cui non abbiamo lo spazio per fornire dettagli. L’Italia sarebbe invece all’origine dell’umor nero generale per via delle indagini su Mps, delle balle che spara Berlusconi in campagna elettorale e per l’incertezza della situazione politica dopo il voto.
• Cominciamo da Mps.
Ho l’impressione che ci sia un timore di sistema, non solo relativo all’Italia, ma addirittura all’Europa. Il testimone Antonio Rizzo, funzionario della Dresdner Bank, ha confermato la storia della cosiddetta banda del 5%, quell’insieme di funzionari che costruivano operazioni fittizie al termine delle quali si mettevano in tasca una tangente del 5%. Il perno intorno a cui ruotava tutto era questa piccola finanziaria svizzera, abusiva e all’apparenza del tutto insignificante, di nome Lutifin. La tecnica per lucrare, sempre secondo Rizzo (che ha anche registrato qualche conversazione e dovrebbe aver consegnato i nastri ai pm), era talvolta delle più semplici: Lutifin comprava un certo derivato a 10 e lo rivendeva a una banca complice (e qualche volta persino alla stessa banca prima venditrice) per 8. Il 2 residuo veniva spartito. La preoccupazione del WSJ è forse questa: che Lutifin ha intermediato 3500 volte con Ubm/Hvb, 1.141 con Centrobanca, 1.069 con Nuovi Inv Sim Biella, 398 con Banca Popolare Alto Adige, 308 con Bnp Paribas, 182 con Deutsche Bank, 81 con Lehman Brothers e con Bnl, 59 con Banca Imi, 49 con Intesa Bci, 37 con Hsbc, 29 con Jp Morgan, 25 con San Paolo Bank Lux, 22 con Dresdner, 17 con Merrill Lynch, 15 con Citibank, 11 con Ubs, 5 con Mediobanca. Erano tutte operazioni del tipo Monte-Dresdner? Come mai un microbo come Lutifin risultava tanto interessante per tutti quei colossi? Il pm Roberto Pellicano voleva già mandare in galera funzionari di Royal Bank of Scotland, Unicredit Hvb, Banca Cassa Lombarda, Banca Popolare di Lodi, Bnp Paribas, Banca di Credito Cooperativo di Roma, Campisi & C. Sim, Equita Sim, cosa che il gip Fabio Antezza non gli ha permesso. Queste persone saranno comunque processate.
• Veniamo ai discorsi di Berlusconi, che lei qualifica “balle”.
Non io, ma il “Wall Street Journal”. Berlusconi domenica ha promesso di restituire l’Imu sulla prima casa a quelli che l’hanno pagata. Basterà - dice - presentarsi a un ufficio postale e mostrare le ricevute dei versamenti già effettuati. Ipso facto, l’impiegato dietro lo sportello tirerà fuori i soldi e li restituirà. Ammettendo anche che una burocrazia bizantina come la nostra renda possibile una procedura simile, si tratta in ogni caso di trovare 4 miliardi cash e alla svelta. E poi altri 4 miliardi per chiudere il buco creato. Il Cav dice che metterebbe qualche accisa sui tabacchi e su altri prodotti non di prima necessità e che negozierebbe con la Svizzera quel famoso accordo per far pagare una qualche tassa agli evasori nostrani che hanno portato i capitali oltre frontiera. Il problema è che per arrivare a una firma con gli svizzeri ci vogliono – dicono quelli che se ne intendono – almeno cinque anni ed è poi sempre possibile che Berna decida di sottoporre a referendum patti che incrinano il segreto bancario. Ieri Berlusconi ha promesso un altro condono, senza specificare come sarebbe calibrato. Insomma, il Cavaliere pensa che, una volta rientrato a Palazzo Chigi, si possa ricominciare a spendere e spandere come prima. Il peso fiscale sarebbe abbassato di un punto l’anno, il che vuole dire – considerando il quinquennio della legislatura – 80 miliardi in cinque anni. Ma come si può far questo se l’Europa ci chiede di rientrare dal debito a colpi di 40-50 miliardi l’anno? «Vendendo patrimonio pubblico». Ma anche per vendere patrimonio pubblico ci vuole tempo. E poi perché, caro Berlusca, non hai fatto tutto questo prima, quando a Palazzo Chigi ci stavi? «Perché alleati infidi, regolamenti assurdi, lungaggini burocratiche, sindacati e magistratura, lobbies e quant’altro, ci hanno impedito di lavorare». Ma questo grande esercito di nemici sarà ancora all’opera dopo il 24 febbraio…
• Quindi Berlusconi sta vendendo sogni.
Cosa in cui è maestro.
• E l’incertezza politica?
È paradossalmente l’unica cosa certa. Come farà il governo Bersani senza maggioranza alla Camera? E se Grillo arrivasse secondo? E se la coalizione di Monti non superasse il 10% (col che non entrerebbe alla Camera)?
• Monti ha detto che con le sue promesse Berlusconi sta «corrompendo» gli italiani.
Sì, e Alfano gli ha risposto chiedendo le sue dimissioni da senatore a vita. Ma non ci faccia caso, è tutto teatrino.
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