Federico Rampini, la Repubblica 5/2/2013, 5 febbraio 2013
SUPER BUIO AL SUPER BOWL
Domenica sera eravamo a metà della finalissima del football americano, il Super Bowl, quando metà dello stadio Superdome è piombato nel buio. Eh già, molti avranno pensato, questa è New Orleans, purtroppo una delle città più sfasciate d’America. E quello che ieri sera ospitava l’evento sportivo più importante dell’anno, è lo stesso Superdome di tristissima memoria che “accolse” (si fa per dire) gli sfollati dell’uragano Katrina in condizioni di disastrosa inefficienza: carenze spaventose nei servizi di emergenza, nelle cure mediche e nei generi di prima necessità. In realtà gli appassionati di football sanno che i blackout sono frequenti, quasi normali, durante tutta la stagione, e colpiscono stadi di città meno scassate di New Orleans. La mezz’ora di interruzione della partita di ieri sera però ha portato davanti alla massima audience nazionale un fenomeno che, in teoria, appartiene più all’India che agli Usa. Il blackout che ha interrotto tutto, nel momento in cui 110 milioni erano incollati ai televisori, diventa una metafora di New Orleans e dell’intera nazione. La rete elettrica è una delle tante infrastrutture che vanno lentamente in pezzi,
come si era visto con l’uragano Sandy a New York.