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 2013  febbraio 05 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - OBAMA FA CAUSA A STANDARD AND POOR’S


WASHINGTON - L’amministrazione Obama si appresta a fare causa a Standard&Poor’s per aver sopravvalutato alcuni titoli immobiliari, contribuendo in maniera determinante a scatenare la crisi dei mutui subprime nel 2008, quella che ha poi scatenato la recessione in tutto il mondo. E intende chiedere un risarcimento di almeno cinque miliardi di dollari.
Secondo il Wall Street Journal, l’azione legale sarà avviata entro questa settimana sia a livello federale che a livello statale. A presentare le carte in tribunale saranno il dipartimento alla Giustizia e i procuratrori di diversi Stati Usa. Un’iniziativa attesa dopo il fallimento dei colloqui con i vertici della società di rating.
In base alle prove, alle testimonianze e alle decine di e-mail raccolte in anni di indagini, Standard&Poor’s viene accusata di aver emesso giudizi e valutazioni "troppo rosee" su migliaia di mutui subprime venduti da alcune banche di investimento poco prima che si verificasse il collasso del mercato americano dei titoli immobiliari. Un collasso che provocò una grave instabilità del sistema finanziario americano e mondiale e poi una gravissima crisi economica.
Per indagare su quanto era accaduto fu istituita una commissione - la Financial Crisis Inquiry Commission - che due anni fa giunse a una conclusione netta: le agenzie di rating hanno palesi responsabilità per quello che è successo dal 2008 in poi. Anche Moody’s e Fitch, che però al momento non sono oggetto di azioni legali da parte della autorità americane.
La decisione di procedere in sede civile contro Standard&Poor’s è senza precedenti: per la prima volta un’agenzia di rating potrebbe essere chiamata a pagare per la crisi del 2008. Una mossa, quella di Obama, che conferma la sua intenzione di andare fino in fondo con la riforma di Wall Street. Come dimostra anche la scelta di un ex procuratore come capo della Sec (la Consob americana), uno "sceriffo" per garantire che le nuove regole nel settore finanziario vengano realmente applicate.
(05 febbraio 2013)

CORRIERE.IT
Potrebbe costare cara, almeno 5 miliardi di dollari, la causa che l’amministrazione Obama sta per presentare contro Standard & Poor’s. Il colosso del rating è accusato di aver sopravvalutato alcuni titoli immobiliari, contribuendo in maniera determinante a scatenare la crisi dei mutui subprime nel 2008.
LA COMMISSIONE - Negli Stati Uniti l’esplosione della crisi ha provocato reazioni molto polemiche e persino un’inchiesta federale. È stata istituita una commissione d’inchiesta, la Financial Crisis Inquiry Commission. Le responsabilità delle agenzie di rating, non solo S&P ma anche Moody’s e Fitch, sono state individuate subito. Ma per il momento la Casa Bianca ha deciso di agire civilmente soltanto contro Standard&Poor’s. Un’iniziativa senza precedenti.

DAL PRIMO LIBRO DELLE PROFEZIE:

112 Per tener tranquilli i clienti, gli si mostra magari il giudizio di un’“agenzia di rating”, organizzazioni che classificano i prodotti sul mercato valutandoli ottimi, buoni o spazzatura col sistema di assegnar loro delle A, delle B o delle C. Scoppiata la crisi dei mutui, si scoprì che un numero impensabile di subprime viaggiava per il mondo con la tripla A, la stessa classificazione dei Bot. Le agenzie di rating (Moody’s, Standard & Poor’s) vennero messe sotto accusa e si affrettarono in luglio a cambiare questa loro valutazione o rating: in giugno e luglio Moody’s abbassò la valutazione di 1.016 crediti, Standard & Poor’s, tra l’11 luglio e il 3 agosto, retrocesse più di mille fondi. In un caso abbassò il rating direttamente da A (investimento sicuro) a C (spazzatura).

113 Le agenzie di rating si fanno pagare - e molto bene - da chi chiede i soldi al pubblico. Chi chiede soldi al pubblico ha in ogni caso interesse ad avere una classificazione alta, in modo che il pubblico si fidi, ritiri i certificati e gli dia i soldi.

114 «Le agenzie di rating, untori presunti dell’epidemia finanziaria» (Fubini).

115 Le agenzie di rating, messe sotto accusa per le triple A concesse a fondi zeppi di subprime, hanno respinto ogni accusa e alla fine hanno anche invocato il primo emendamento che difende la libera espressione del pensiero.

192 Standard & Poor’s, nel giorno in cui mandò via l’amministratrice delegata Kathleen Corbet, 47 anni, spiegò nel comunicato che «Kathleen desidera cogliere altre opportunità professionali». Kathleen mandò una mail ai dipendenti con queste parole: «Voglio dedicare molto più tempo alla famiglia».