Roberto Giardina, ItaliaOggi 5/2/2013, 5 febbraio 2013
LA BULGARA VUOL ESSERE MANTENUTA
Il sistema sociale tedesco, sia pure riformato e ridotto negli ultimi anni, rimane il migliore al mondo. Le prime misure risalgono al conservatore Bismarck. E ora i tedeschi sono sotto accusa perché sono troppo bravi. Colpa loro, non possono essere i primi della classe ed essere anche simpatici. Versano a tutti i cittadini il minimo vitale, chiamato Hartz IV, la solita formula burocratica. Sarebbe quello che definiamo assegno di cittadinanza, e che la Fornero contestava «perché da noi c’è il sole e tutti ozierebbero per gustarsi spaghetti al pomodoro».
Beppe Grillo promette invece 1.000 euro a testa, credo solo per i giovani disoccupati. Per la verità, qualcuno ozia anche nella Germania, dove piove o nevica. E c’è poco da fare: se è il minimo per sopravvivere, la Costituzione vieta che si tagli se non in misura minima per i reprobi. Non è un assegno di disoccupazione, come ci si ostina a tradurlo: viene versato a tutti, anche agli asociali, a quelli che, compiuti i 18 anni, annunciano: «Non lavorerò mai un giorno nella mia vita».
Lazarinka R., 24 anni, arriva nel 2008 dalla Bulgaria, resta senza chiedere il permesso di soggiorno, lavora a Stoccarda al nero come cameriera, rimane incinta, l’amico la butta fuori di casa, perde il lavoro. Allora va all’Ufficio del lavoro e chiede l’assegno sociale. Le consigliano di tornare in patria, ma trova un avvocato, Rolf Gutmann, disposto ad assisterla, sfruttando i regolamenti comunitari: la Bulgaria dal 2007 fa parte della Comunità, e Bruxelles obbliga ogni membro a garantire assistenza anche agli emigranti come se fossero suoi cittadini. Il fatto che Lazarinka abbia lavorato al nero non conta, perché appunto Hartz IV non è un sussidio di disoccupazione.
Del caso si occupa il tribunale federale del lavoro. Se dovesse dare ragione alla giovane sarebbe una catastrofe per la povera Frau Angela: i disoccupati nella Ue sono quasi 26 milioni, e se non sono assistiti a casa loro potrebbero in teoria trasferirsi in massa a casa della Merkel, ricevere 370 euro al mese a testa, più un alloggio, e tutte le spese relative, compresa una tv che ormai viene considerata un bene primario. Non è stata la stessa Cancelliera a invocare di recente una «europäischer Solidarität»? Quindi, paghi. Circa una decina di miliardi di euro al mese solo per l’assegno, senza contare il resto, a cominciare da case per milioni di invasori con le famiglie. Che lo chieda Lazarinka, madre single, è umano, e che un legale cerchi di aiutarla anche, ma è sorprendente che ci siano analisti europei pronti a darle ragione. Si cita una sentenza del tribunale europeo del 2002, che sancisce: ogni stato è obbligato a garantire le sue misure sociali a ogni cittadino dell’Unione. Non basta: nel 1953, 17 paesi europei firmarono una convenzione in base alla quale tutti i cittadini hanno diritto alle stesse prestazioni sociali. Ma il senso della norma è che i 17 firmatari avrebbero dovuto garantire assistenza ai loro cittadini. I tedeschi hanno Hartz IV, noi no (quando mai teniamo fede agli impegni?), dunque sarebbero loro a venire meno agli accordi comunitari se non aiutano anche tutti coloro che hanno bisogno. In realtà, la Germania garantisce già l’assistenza a tutti, tedeschi o no, purché siano legalmente residenti. Una mia amica italiana oltre dieci anni fa è rimasta disoccupata, non ha mai imparato il tedesco, per legge poteva prendere un lavoro simile a quello che aveva perso, ma era impossibile a causa della lingua. Per due anni ha avuto l’assegno di disoccupazione, poi l’assegno sociale. Per sempre, dato che non ha intenzione di tornare in Italia. Al contrario di Lazarinka, lei era a posto con la legge, e aveva pagato tasse e contributi. Un’altra norma citata è che ognuno ha il diritto di risiedere dove gli pare. Sì, ma fino a tre mesi come turista. Poi deve dimostrare di avere un reddito qualsiasi, o un lavoro. Se no, è espulso, come è avvenuto anche per qualche italiano.
Io spero che i giudici diano ragione alla giovane Lazarinka, nel senso che Bruxelles dovrebbe obbligare la Bulgaria a dare assistenza sociale alla sua cittadina, rispettando i regolamenti comunitari. E obbligando l’Italia a garantire il minimo vitale, anche se da noi c’è il sole e gli spaghetti sono al dente, come temeva Frau Fornero. Non si può fare i buonisti a spese della signora Angela, che avrebbe torto per principio, perché tedesca.