Rassegna, 5 febbraio 2013
Fiat, stipendio senza lavoro per i 19 della Fiom
• La Fiat ha deciso di lasciare a casa, pagando normalmente gli stipendi, i 19 operai iscritti alla Fiom reintegrati dal tribunale nello stabilimento di Pomigliano. «Non c’è posto per loro e non possiamo farci imporre la composizione degli organici dalle sentenze», hanno fatto sapere dal Lingotto. Una decisione che ha fatto riesplodere la polemica tra i dirigenti e la Fiom. Racconta Griseri su Rep: «I 19 di Pomigliano si sono presentati ieri mattina in fabbrica per quello che avrebbe dovuto essere il loro primo giorno di lavoro dopo un lungo corso di formazione iniziato il 28 novembre scorso. Il ritorno in azienda era stato deciso dalla corte d’Appello di Roma che ha condannato la Fiat per aver discriminato gli iscritti alla Fiom tenendoli sistematicamente fuori dalle linee che producono la Panda e lasciandoli nel limbo della cassa integrazione. Oltre ai 19 la sentenza impone alla Fiat di far tornare al lavoro altri 126 iscritti alla Cgil per un totale di 145. A novembre l’azienda aveva minacciato di licenziare altri 19 operai di Pomigliano “perché non possiamo assumere altre persone anche a causa della crisi di mercato”. Dunque ieri mattina “per coerenza”, come dicono a Torino, ai 19 della Fiom è stato spiegato che per loro non c’è spazio in fabbrica e che quindi torneranno a casa, pagati, fino a nuova comunicazione dell’azienda. I 19 hanno resistito per qualche ora in fabbrica chiedendo una spiegazione scritta ai vertici dell’azienda. Poi si sono allontanati dallo stabilimento. In una conferenza stampa convocata immediatamente a Roma, il leader della Fiom, Maurizio Landini, ha parlato di “schiaffo alla dignità del Paese: quella che si vive a Pomigliano è una situazione non più tollerabile”».