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 2013  febbraio 05 Martedì calendario

GRILLO CONTESTATO DALLE MAMME


E alla fine anche il politico Beppe Grillo viene contestato. Non dagli ex che ha espulso, non dagli ultrà di sinistra inferociti per le sue avances a quelli di Casa Pound ma dal comitato delle madri di Parma. Sì proprio uno dei più acerrimi sostenitori dei comitati e della «politica dal basso» parla dal palco con, di fronte a sé, sullo sfondo della piazza uno striscione: «Asili e materne tariffe alle stelle». Con la firma: Comitato famiglie Parma. Ce l’hanno con lui quanto leader del M5stelle e col «suo» sindaco che ha alzato le tariffe degli asili nido e delle materne, tanto che qualcuno ha dovuto rinunciare all’iscrizione per motivi economici, anche perché, allo stesso tempo, il sindaco ha cancellato quello che la precedente amministrazione aveva chiamato il Quoziente Parma, cioè una serie di facilitazioni alle famiglie numerose e ai meno abbienti.
«Dobbiamo ripianare il deficit», ha sentenziato il sindaco Federico Pizzarotti. «Non sulle nostre spalle», hanno risposto le madri che si sono riunite in comitato e hanno aspettato che il guru venisse a Parma per il suo comizio elettorale per contestare la politica comunale grillina. Piazza piena, tra sostenitori dell’ex-comico e curiosi. Guardato a vista, il gruppo delle madri con striscione. E a loro Grillo si è rivolto dopo la prima bordata di fischi, non del tutto coperta dagli applausi dei seguaci: «Hanno aumentato alle famiglie con più alto reddito, che sono circa il 20%, per mantenere le rette basse all’80% delle altre famiglie. È il momento di fare così: cioè deve donare chi ha di più. Pizzarotti sta facendo dei miracoli, risparmia in tutti i modi, vende le auto blu, va in bicicletta, va nei quartieri, cosa deve fare di più un sindaco»?
Poi parla di elezioni, un po’ sorpreso perché non si aspettava la contestazione proprio nella città che ha portato il suo movimento alla ribalta nazionale: «Bersani sbrana chi tocca il Pd su Mps? Ma se non ha le gengive a forza di succhiare Berlusconi per 20 anni ! Monti? È un esorcista, è il nuovo Mastella, è andato in rete e ha preso due milioni di vaffanculo.... Berlusconi ha detto che toglie l’Imu e poi vi regala anche un set di pentole. Se credete ancora a Berlusconi dovete credere anche a Coccolino, su Ingroia dico che i giudici devono dare le dimissioni e solo dopo tre anni possono entrare in politica, a proposito di giustizia, abbiamo tre milioni di processi e i magistrati entrano in aula con la toga rossa e l’ermellino come il Papa, quanto ai sindacati, la triade è responsabile di questa crisi al pari dei partiti».
Insomma, urla Grillo (un comizio-show che dura un paio d’ore) sono tutti uguali, «dobbiamo mandarli a casa. Prendete il Mps, ci voleva uno come Bondi, bisognava mettere sotto inchiesta tutti i coinvolti, rendiamo noti i nomi di chi ha usato lo scudo fiscale, non si possono fare queste cose mentre la gente non ce la fa più dopo 10 anni di crisi».
Accanto a lui, sul palco, c’è Pizzarotti. Quasi lo abbraccia, platealmente: «Qui non si ruba più, è una rivoluzione», dice Grillo. Ma le madri sono là col loro striscione e lui allora le invita sotto il palco, ma dopo, finito il comizio.
Per Pizzarotti (erano arrivati insieme in piazza su una Multipla), una montagna di elogi: «Sta mettendo in atto tantissime cose con una difficoltà incredibile e avendo contro i mezzi di informazione, sta risparmiando dove può risparmiare, ha trovato una situazione catastrofica, e invece di essere aiutato tutte le volte viene criticato. Se qui a Parma gli autobus non avessero avuto il gasolio come a Napoli, chissà cosa succedeva...».
Colpa dei giornalisti, «una casta vergognosa». Ce n’è anche per la tv fuori dal duopolio. «La7», dice, ha un deficit di 70 milioni di euro ed è peggio della Rai, la paghiamo noi con le bollette Telecom». L’ira è indirizzata questa volta verso la trasmissione Servizio Pubblico, che ha intervistato Pizzarotti: «Montano come vogliono, prendono frammenti. Lo fanno anche con me e io così sono fascista, sono omofobo, sono razzista, sono musulmano per cose che non ho mai detto. Qui c’è stato un sindaco arrestato e non chiedono dove sono andati i vostri soldi. Fanno l’intervista a Pizzarotti e gli chiedono delle rette».
Pizzarotti annuisce. Ma non solo Parma. In Sicilia, dice il fondatore del M5stelle, gli amministratori si sono tagliati gli stipendi e le somme risparmiate vengono utilizzate per il microcredito alle imprese, a Reggio Emilia sono stati decisivi nel promuovere la raccolta differenziata e nello smaltire i rifiuti in modo ecologico.
Poi Grillo galvanizza i candidati, in fila con lui: «Noi siamo la democrazia diretta, scegliamo i parlamentari votando online, zero costi, ci studiano da tutto il mondo. Inizia l’era dell’onestà, rubare non sarà più di moda, saremo la terza forza, o forse la seconda e manderemo tutti a casa”. E passa alle parole forti: «Il parlamento non serve a niente così com’è ora, le Province vanno abolite perché costano 11 miliardi, voteremo Dario Fo come prossimo presidente della Repubblica». Verso la fine è il momento della proposta del ’politometro’: «Mettono il redditometro per spaventare la gente in un momento in cui ci sono già zero consumi, noi metteremo il politometro: mi dici con quanto reddito sei entrato in politica, con quanto esci e da dove arriva la differenza. A fianco del politometro ci sarà il reddito di cittadinanza: 1.000 euro al mese per disoccupati ed esodati per 3 anni per farli respirare ma con la rete offriremo 3 lavori e se non li accetti ti togliamo il sussidio. Dicono che non ci sono i soldi per fare questo, ma i soldi si trovano: 3 miliardi di rimborsi ai partiti, 242 milioni l’anno per Napolitano, le auto blu, il taglio delle Province, 98 miliardi dall’evasione dai concessionari delle slot machine, 600 milioni per i soldati in Afghanistan, 2,2 miliardi per la Tav». Applausi, autografi. Dove sono le madri ?, chiede. Arriva Giuliana Marcon, tra le fondatrici del comitato: «Tariffe troppo alte, siamo delusi da quello che sta facendo il suo sindaco». Grillo interpreta il ruolo di buon padre di famiglia: “So cosa vuol dire, sono padre anch’io. Ma sono state aumentate le rette ai più ricchi per aiutare le famiglie più povere. In passato invece di aiutare le scuole hanno fatto un ponte del cazzo che è costato una follia, diamo tempo al sindaco e risolverà il problema».