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 2010  marzo 30 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Scriviamo senza avere il dato finale di Piemonte e Lazio, ma la sensazione probabilistica è che in entrambe le Regioni i candidati del centro-destra abbiano vinto. Il Popolo della Libertà, in questo caso, avrebbe fatto sue sei regioni su tredici, triplicando i territori da governare, che erano appena due fino a ieri. Il quadro definitivo del voto regionale dovrebbe dunque essere questo. Restano al centro-destra: Lombardia e Veneto. Restano al centro-sinistra: Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Puglia, Basilicata. Passano dal centro-sinistra al centro-destra: Piemonte, Lazio, Campania, Calabria. Passano dal centro-destra al centro-sinistra: nessuna regione.

Sembrerebbe una vittoria schiacciante del governo e del Pdl.
In definitiva lo è, ma con questo piccolo neo: il Popolo della Libertà, complessivamente, perde in percentuale voti sia sulle politiche che sulle europee. Questo fatto – non indifferente – ha permesso ai leader del centro sinistra capitati ieri sera nei salotti televisi (Fassino, la Bindi) di sostenere che il centro-destra è in realtà stato sconfitto e che la grande ondata che ha riportato Berlusconi al governo nel 2008 è in fase di netto riflusso. In effetti, mettendo uno dietro l’altro i risultati di politiche, europee e regionali, il centro-destra sembra andare quantitativamente indietro.

E allora è vero, hanno perso.
La risposta degli esponenti di centro-destra è: nelle elezioni regionali di mezzo termine la coalizione di governo paga sempre uno scotto in termini di voti, basta guardare quello che è successo a Sarkozy in Francia – erano regionali pure quelle, massacrato dal rinato Partito socialista e dai suoi alleati. Poi: non bisogna dimenticare che a Roma il Pdl non ha corso. E infine: in ogni caso, dicono, siamo passati da due regioni a sei e, in termini di cittadini amministrati, la somma di Lombardia, Campania, Lazio, Piemonte eccetera fa 30 milioni contro 10. Prima era il centro-sinistra ad avere 30 milioni di cittadini da governare.

Lei che pensa? Chi ha vinto?
Il governo ha vinto, e piuttosto nettamente, al di là della perdita percentuale di consensi. Berlusconi era terrorizzato e ancora venerdì scorso s’era sentito in dovere di precisare che anche in caso di sconfitta il governo sarebbe andato avanti. Il Pdl pensava di chiudere la partita con quattro regioni al massimo. Si deve anche aggiungere però che il Pd si è difeso bene, ed è in gara. addirittura possibile, a risultati completi, che risulti il primo partito del Paese. Il centrosinistra deve interrogarsi però sul fenomeno Vendola, trionfatore in Puglia ed evidente candidato, in prospettiva, a un ruolo di responsabilità nazionale. E sul fenomeno Grillo. In Piemonte la Bresso non ha vinto per colpa di quel 4 e passa per cento preso dalla lista 5 Stelle, il vero fatto nuovo di queste elezioni. La lista di Grillo (che ha detto di non aver seguito i risultati e di essere rimasto a dormire tutto il tempo) è arrivata al 7 per cento in Emilia. Piuttosto clamoroso, direi.

Che effetto avrà questo voto sul governo?
Ieri Bossi, che in Emilia ha sfiorato il 14% e in Toscana il 7, ha detto chiaramente che la Lega condizionerà il governo, in direzione delle riforme. C’è il federalismo da fare. Ci sono nuovi posti di potere da pretendere, perché, anche se la Lega non ha preso al nord più voti del Pdl, il partito è avanzato in percentuale mentre il Popolo della Libertà è arretrato. Si sa che i leghisti puntato sul sindaco di Milano e poi bisognerà vedere come saranno ripartiti i posti di governo vacanti, per esempio chi andrà al posto di Zaia – eletto in Veneto e che lascerà il ministero dell’Agricoltura – , chi al posto di Brunetta se, come i sondaggi davano per sicuro, diventerà sindaco di Venezia. Inoltre: la Lega vorrà dire la sua sul riassetto del capitalismo italiano, sa quella roba di cui non abbiamo avuto modo ancora di occuparci, Geronzi alle Generali, Pagliaro in Mediobanca e la sistemazione di qualche succoso istituto bancario locale del Nord.

E gli effetti del voto sull’opposizione?
Mi pare che il gioco delle escort, delle incriminazioni a raffica, delle intercettazioni, degli arresti che finiscono in niente (caso Romeo) abbia in definitiva pagato poco. Non so se poi questo gioco sia stato effettivamente condotto dall’opposizione o non piuttosto dai giornali. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 30/3/2010]

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Dai giornali