CARMELO LOPAPA, la Repubblica 30/3/2010, 30 marzo 2010
LE LISTE DI GRILLO SFONDANO A SINISTRA 7% IN EMILIA, DECISIVE IN PIEMONTE - ROMA
Si fa presto a dire il vento dell´anticasta. C´è tanta protesta, certo, ma forse anche voglia di nuovo, di "politica 2.0" dietro il successo imprevisto del Movimento a 5 stelle di Beppe Grillo. Presenti in cinque regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia e Campania) i candidati del web-predicatore hanno sfondato dove il 2, dove il 3 fin quasi al 7-boom in Emilia. Determinanti alla fine, col 3,4 per cento, per la sconfitta al fotofinish della Bresso in Piemonte. Grillo glissa: «Trionfo? Non conosco i dati, stavo dormendo».
«Siamo di centrosinistra, ovvio» dice l´eurodeputata grillina Sonia Alfano. Ma pur recuperando parecchi voti di protesta, è proprio ai partiti di centrosinistra che il Movimento ha rosicchiato voti. E a pagare i costi più alti, quasi un paradosso, è proprio il partito politico più vicino a Grillo. L´Italia dei valori, che pure ha ottenuto un ottimo risultato, ha subito uno stop nelle regioni in cui il Movimento si è presentato. Non è un trionfo ovunque: in Campania l´1,6 per cento, ma in Lombardia il candidato Vito Claudio Crimi raggiunge il 2,3, in Piemonte Davide Bono il 3,4, in Veneto David Borrelli il 2,6, fino al piccolo trionfo emiliano di Giovanni Favia col 6,9. Soglia di sbarramento del 4 per cento (in vigore per politiche ed europee) superato solo in Emilia Romagna, vero. Ma il movimento non ha avuto alcuna spinta sui media. Si è autoalimentato sul web, trainato dai soli proclami del tribuno Grillo. Il comico ha battuto in campagna elettorale le piazze delle città e quelle della rete.
Un cammino in crescendo, quello del movimento. Nato l´8 settembre 2007 nella piazza del Vaffa-day di Bologna, alimentato dalla rete dei ragazzi dei meet up. Consolidato con la piazza del 25 aprile 2008. Tempestato infine dalle polemiche dopo gli attacchi di Grillo al presidente Napolitano. Un dato spicca su altri. In Piemonte, nei centri della protesta No Tav, la lista del Movimento 5 Stelle di Davide Bono ha raccolto poco meno del 30 per cento. Un elettore su tre. Non a caso, dato che Grillo e i suoi hanno sposato fin dal primo momento la battaglia dei centri della Valsusa contro il passaggio dell´alta velocità Torino-Lione. «Non siamo guastafeste. Siamo i delusi di una politica lontana dai cittadini» dice Davide Bono. Non una vittoria dell´antipolitica, sostiene l´eurodeputata Alfano, ma «di una politica diversa, a misura dei cittadini: se il centrosinistra ha perso non è certo per colpa nostra, ma per le sue incapacità». E ora, annuncia la parlamentare, «nuova organizzazione, sempre dal basso, ma capillare, territoriale». Terreno di caccia, la prateria dei milioni di astenuti.