Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 30 Martedì calendario

IL TALENTO INNATO DEGLI ANIMALI "COS BATTONO ANCHE L´UOMO"

Tradizionalmente, il genere umano si è sempre ritenuto superiore per natura alle altre specie del mondo animale, sotto ogni aspetto. Invece non è sempre così: molti animali, dalle formiche ai pettirossi, da ragni a farfalle, da alcuni serpenti a determinate specie di pesci, possiedono capacità sensoriali superiori e più sviluppate delle nostre. Grazie alle quali riescono a orientarsi come se possedessero una bussola, a identificare i luoghi più caldi, a riconoscere prede, esseri amici o pericoli dalle vibrazioni. Insomma, tutto quanto noi esseri umani abbiamo acquistato, come capacità di percezione anche lontana, grazie allo sviluppo tecnologico, molti animali lo hanno già innato, da quando esistono. Lo racconta uno studio scientifico di studiosi tedeschi e britannici, cui di recente l´autorevole Frankfurter Allgemeine ha dedicato un intero paginone della sua edizione domenicale. D´ora in poi, dunque, se volete mettere in dubbio le capacità di qualcuno, non dategli dell´animale. Anziché insultarlo, gli fareste un complimento, a vostra e probabilmente sua insaputa. Molte bestiole a volte minuscole dispongono di poteri sensoriali straordinari.
Prendiamo il pettirosso. Come altre specie, vola o migra orientandosi in base alla posizione del sole e delle stelle e riconoscendo il campo magnetico della terra. A quanto pare, certi uccellini sono in grado non solo di vedere immagini: grazie a una speciale pigmentazione della membrana, i loro occhi segnalano al loro piccolo cervello anche i campi magnetici, dicono alcuni scienziati di Oldenburg nel Nordovest tedesco.
Maestre d´orientamento sono anche le formiche e le api. Le formiche in particolare sono sempre in grado, dopo aver camminato magari per chilometri alla ricerca di cibo, di ritrovare la via verso il formicaio. Il loro cervello, che pure pesa appena 0,1 milligrammi, è in grado di memorizzare informazioni su quantità e lunghezza dei passi compiuti e direzione del cammino. Inoltre la speciale struttura dei loro occhi consente loro di riconoscere la direzione della luce, quindi di orientarsi col sole. Anche quando il cielo è coperto e la luce solare traspare dalle nuvole.
Le femmine di alcune specie di farfalla possiedono invece un tipo particolare di astuzia femminile. Hanno bisogno di trovare le piante dal sapore più gustoso per i loro compagni maschi e deporvi le loro uova: solo così sono sicure che i maschi le feconderanno. Percepiscono e giudicano il sapore semplicemente posando le loro zampette sulle foglie delle piante. Sulle zampette hanno organi a loro modo simili a papille gustative, che trasmettono loro informazioni sul sapore.
Per i serpenti, animali a sangue freddo, individuare le fonti di calore è d´importanza vitale. Alcuni di loro, in modo particolarmente efficace il serpente a sonagli, vedono come all´infrarosso e così individuano luoghi e punti più caldi. Hanno piccoli sensori, membrane poste vicino agli occhi, che sentono i raggi infrarossi del calore e comunicano l´informazione al sistema nervoso. Alcuni pesci vedono e percepiscono invece i raggi ultravioletti. I maschi segnalano così il loro interesse per le femmine, le quali scelgono i maschi più in grado di inviare i segnali ultravioletti più forti. Alcuni ragni, infine ma non ultimo, si affidano alle good vibes, alle vibrazioni: dal loro ritmo riconoscono facilmente se sono prodotte da una potenziale preda, dal vento o dai passi di esseri umani vicini. Certo, con la nostra tecnologia oggi sappiamo ben fare cose simili, con jet, radar, astronavi. Ma ci abbiamo messo migliaia e migliaia di anni per arrivarci, mentre molti animali, per dirla con una sgrammaticata ma efficace espressione dialettale, "sono nati imparati".