Stefano Sansonetti, ItaliaOggi 30/3/2010, 30 marzo 2010
GRILLI, UN TESORO DI STIPENDIO
Alla fine la pubblicazione degli stipendi on line è arrivata. Il ministero dell’economia, in ossequio a una norma fortemente voluta da titolare della funzione pubblica, Renato Brunetta, ha reso manifeste sul sito istituzionale le retribuzioni dei suoi dirigenti. Compresi quelli di I fascia (ma non tutti) e i capi dipartimento, finora rimasti nel cassetto. Ne viene fuori che il più ricco di via XX Settembre, sulla base dell’elenco, risulta il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, che può vantare uno stipendio di 518.978 euro. Dietro di lui c’è un altro capo dipartimento, ovvero il ragioniere generale dello stato, Mario Canzio, forte di 516.057 euro. Per entrambi è la parte variabile della retribuzione a contribuire al raggiungimento di tali cifre. La base di partenza, infatti, è costituita dalla voce «stipendio», pari a 51.399 euro, e dalla voce «posizione parte fissa», ossia 33.633 euro. Questi due numeri sono uguali per tutti i 66 dirigenti contenuti nella lista apparsa on line. Grilli e Canzio, però, hanno modo di aggiungerci rispettivamente 347.517 e 342.170 euro di «posizione parte variabile». A cui vanno sommati 83 mila euro di retribuzione da risultato, identica per entrambi nonché la più alta rispetto a tutti i loro colleghi. Per arrivare al totale, infine, bisogna considerare anche la voce «altro», che vede Canzio primeggiare rispetto a Grilli, anche se di poco: 5.925 euro contro i 3.499 del direttore generale del Tesoro.
Dopo i due inarrivabili dirigenti, a netta distanza, spuntano gli altri due capi dipartimento. Si tratta delle «quote rosa» di vertice del ministero. Parliamo di Giuseppina Baffi, capo del dipartimento dell’amministrazione generale, che incassa 273.504 euro, e di Fabrizia Lapecorella, che guida il dipartimento delle finanze e mette in tasca 272.873 euro. Per carità, stipendi di assoluto rispetto. Ma sia in termini di «variabile» che di «risultato» le due sono sideralmente lontane dalla coppia Grilli-Canzio: la Lapecorella percepisce 156.612 euro e la Baffi 155.043. Insomma, meno della metà del «variabile» dei loro più ricchi colleghi. Per non parlare del «risultato». Se Grilli e Canzio si attestano a 83 mila euro, la Baffi e la Lapecorella devono «accontentarsi» rispettivamente di 30 mila e 27.800.
Ancora, è curioso notare che in assoluto i compensi variabili più ricchi sono erogati a dirigenti della Ragioneria. La cifra (con solo un’eccezione) è la medesima, ovvero 80.273 euro, ed è appannaggio di 8 dirigenti, tutti appartenenti alla struttura guidata da Canzio. Allo stesso modo si può notare che il compenso di risultato più piccolo, ossia 5.165 euro, ricorre per nove volte, otto delle quali riferite a dirigenti del dipartimento delle finanze della Lapecorella.
A quanto risulta da un parallelo elenco del Mef relativo ai curricula, infine, continuano a mancare gli stipendi di alcuni dirigenti di punta, come quello di Fabrizio Barca, responsabile della segreteria tecnica del ministro, e di Lorenzo Quinzi, direttore ufficio di gabinetto. Per non parlare degli stipendi di alcuni alti funzionari del Mef non compresi in nessuno degli elenchi pubblicati.