Redazione, Libero 30/3/2010, 30 marzo 2010
Paola Salani, 62 anni e suo figlio Angelo Marchi, 39. La donna, di Lucca, «famiglia benestante», sposata col geometra in pensione Giuseppe Marchi, cardiopatico, soffriva da tempo di disturbi all’apparato digerente che le rendevano quasi impossibile alimentarsi e di recente aveva scoperto che non stava bene nemmeno il figlio: una malattia degenerativa avrebbe reso la sua vita sempre più dura
Paola Salani, 62 anni e suo figlio Angelo Marchi, 39. La donna, di Lucca, «famiglia benestante», sposata col geometra in pensione Giuseppe Marchi, cardiopatico, soffriva da tempo di disturbi all’apparato digerente che le rendevano quasi impossibile alimentarsi e di recente aveva scoperto che non stava bene nemmeno il figlio: una malattia degenerativa avrebbe reso la sua vita sempre più dura. Il pomeriggio di Pasqua, appena il marito fu uscito di casa per comprare un farmaco, prese la sua calibro 38, raggiunse Angelo che riposava nel suo letto e gli sparò sei colpi in pancia. Subito dopo ricaricò l’arma, se la puntò tra un fianco e il torace e fece fuoco. Due lettere, scritte a mano, e lasciate davanti alla porta d’ingresso: una per il consorte («Beppe non entrare, potresti sentirti male») e un’altra per la polizia («Siamo malati, sono stata io a uccidere, non incolpate mio marito né altri»). Serata di Pasqua in un appartamento in via Cenami a Lucca.