Varie, 30 marzo 2010
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Lombardo Angelo
• Grammichele (Catania) 27 giugno 1960. Politico. Nel 2008 eletto alla Camera col Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud guidato dal fratello Raffaele, presidente della Regione Sicilia • «Tanto per non sbagliare anche Angelo Lombardo è dipendente dell’Asl. Ha trovato lavoro in quel variegato mondo della sanità dove sono iniziate le fortune elettorali del fratello Raffaele. Cresciuto all’ombra del Lombardo più grande ormai è una potenza elettorale. E così, dopo aver fatto da consigliere, segretario particolare e responsabile della segreteria del fratello, ora è a capo di una sua corrente interna all’Mpa che molti ritengono il vero scrigno elettorale del governatore. Pesca grazie ad una sfilza di piccoli e grandi collettori di voti reclutati tra gli ”ex” di tutti i partiti più una vasta rete di patronati disseminati nei quartieri popolari di Catania e della provincia. Tanto che alle regionali del 2006 ha fatto il botto: con 25.389 preferenze è risultato il primo degli eletti in Sicilia Orientale e il terzo in tutta l’isola. E lui quasi spaesato: ”non pensavo di poter raccogliere tante preferenze forse sarà merito del cognome che porta fortuna”. Ma nonostante la ”fortuna” è rimasto sempre ”il fratello di” e forse anche la parte ingombrante nell’irresistibile ascesa del governatore che alla prima occasione utile ha preferito piazzarlo alla Camera dove si vede poco e parla ancora meno. Delle sue frequentazioni pericolose si vocifera da sempre, come del suo autista tuttofare a cui i carabinieri avevano imbottito l’auto di microspie. E già ad avvio di legislatura il neogovernatore era finito nei guai sempre per colpa sua. Misteriosamente su Internet era finita una cartella zippata contenente il cosiddetto ”libro dei favori” di Lombardo. Una schedatura dettagliata di clienti e questuanti e dei relativi padrini dell’Mpa incaricati di raccomandarli per trovare un lavoro, un posto letto in ospedale o superare un esame universitario. Quel libro dei segreti, su cui venne aperta un’inchiesta, si è poi scoperto che era il brogliaccio proprio di Angelo Lombardo. Sempre sbadato nel lasciare le cose in giro come nelle amicizie» (A. Sc. ”Corriere della Sera” 30/3/2010).