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 2010  marzo 30 Martedì calendario

Varie sugli avvenimenti del 1830 e del 1831, fino al 1834. • «[...] delle rivoluzioni dei Ducati e dello Stato pontificio [

Varie sugli avvenimenti del 1830 e del 1831, fino al 1834. • «[...] delle rivoluzioni dei Ducati e dello Stato pontificio [...] interessa ora mettere in rilievo soprattutto un elemento, vale a dire la diversificazione di orientamenti che in quelle settimane, sotto la spinta degli eventi, si andò delineando più o meno chiaramente. I gruppi dirigenti che si trovarono alla testa delle cose dopo le insurrezioni, formati in buona parte di personaggi che avevano fatto le loro prove di amministrazione e di governo nel periodo francese, erano nettamente caratterizzati in senso moderato. Questi uomini, privi di vocazione rivoluzionaria e contrari a esportare il movimento al di là dei suoi confini provinciali per la fiducia ingenuamente riposta nel principio del non intervento, mantennero per di più un atteggiamento di diffidente chiusura nei confronti delle classi popolari; e non soltanto di quelle rurali, in parte ancora strumentalizzate dal clero in funzione sanfedistica, ma anche di quelle dei centri urbani dove invece [...] strati più o meno consistenti di popolo minuto avevano fatto rapidi passi avanti sulla via del distacco dai vecchi regimi» (pag. 56) • «Maria Luisa, spogliando le casse de’ Comuni, in tempo che già dipendevano da noi, dico quelli del ducato di Parma, distribuì de’ sacchi da 5 fr. a casa per casa nella campagna, affine ciascuno rimanesse a casa sua. Ciò malgrado non istettero, si portarono in città a chieder armi, e furono rispinti da’ tristi ed imbecilli del governo provv.» (lettera di F. Pastori a Niccolò Tommaseo) (pag 56, n. 192). • «"La divisione regna fra gli Italiani in Parigi, Lione, Mâcon, Marsiglia"» (Gioachino Prati, lettera dell’8 agosto 1831) (96). • «La difficoltà consisterebbe appunto nel far penetrare codeste idee nelle masse, cosa difficilissima sì da noi che nel resto dell’Italia dove l’ignoranza è in seggio» (lettera probabilmente del vercellese Pietro Olivero diretta forse all’Azario, intorno al 1833) (102). • «Gli inquirenti esclusero ogni addentellato politico nell’agitazione dei lavoratori vellutieri che si verificò a Torino nel gennaio 1834 e con la quale gli operai intendevano protestare contro una riduzione del salario imposta da alcuni padroni» (104, n. 118).