Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
La Finanziaria è legge, approvata alla Camera sabato scorso con un po’ di parapiglia grillino, ha dribblato il problema del Senato grazie al voto di fiducia chiesto dalla Boschi e accordato con 162 sì e 125 no. In commissione erano stati presentati 800 emendamenti, tutti respinti.
• Lei la chiama “Legge Finanziaria”, ma il nome giusto sarebbe “Legge di Stabilità”.
Nel 2009 Tremonti, illudendosi di fermare il cosiddetto “assalto alla diligenza”, tentò di dare una nuova forma alla legge di fine anno, quella che concretava la politica economica del governo stabilendo dove e come si dovesse spendere e dove e come si dovesse incassare. E la chiamò “Legge di Stabilità”. Nelle sue intenzioni un provvedimento sobrio, da approvare o respingere in blocco, in cui i deputati e i senatori interessati a farsi belli in questo o quell’angolo d’Italia fossero neutralizzati una volta per tutte. Lo schock di Tremonti derivava dalla Finanziaria di Prodi (quel governo sorretto da almeno undici partiti, ricorda?) in cui gli appetiti delle varie formazioni e delle rispettive correnti e sottocorrenti avevano prodotto un testo di 1.364 commi, praticamente illeggibili. Era il 2007, e l’anno dopo il fondatore dell’Ulivo se ne uscì con altri 1.193 commi, scritti anche quelli in ostrogoto. Tremonti tentò di scamparla, ma invano, e le sue agognate Leggi di Stabilità sono presto ridiventate Finanziarie con centinaia di commi e distribuzione di soldi a pioggia. Questa di adesso, voluta da Renzi, consta di 993 commi, la più folta, dopo quelle di Prodi.
• È per questo che non è piaciuta ai tedeschi?
Renzi ha fatto dire ieri alla Magda Zanoni del Pd che «la legge di Stabilità 2016 è la manovra di politica economica più espansiva dal 2001» pensando che nella parola «espansiva» si nasconda chi sa quale panacea. Di fatto, «espansiva» significa che continueremo a far debiti e a stampare moneta, cioè titoli di Stato, fidando nella manica larga di Draghi. Ma che l’espansione sia la soluzione ai nostri mali lo sostengono Podemos e prima di Podemos, Tsipras. Non proprio premi Nobel dell’Economia. I giapponesi, che hanno espanso a tutto spiano, non sanno adesso da che parte girarsi. La ricetta per far ripartire il Paese in realtà non la sa nessuno, a parte quella più ovvia: lavorare, lavorare e lavorare.
• Che c’è di nuovo in questa Legge?
Il provvedimento più importante e più politicamente significativo - criticato dalla Ue, che darà un giudizio sulla manovra intorno a Pasqua - è l’abolizione di Imu e Tasi sulla prima casa. Quattro virgola cinque miliardi, su un impegno complessivo da 35, contando il sollievo dato ai terreni agricoli e ai cosiddetti “imbullonati”, le macchine delle imprese. I giornali sono rimasti impressionati anche dai 500 euro regalati ai 18enni del 2016 per comprarsi libri, andare a teatro, visitare i musei. Speriamo che i ragazzi li vadano a ritirare e li spendano. Padoa-Schioppa nel 2012 tentò di convincere i figli e le figlie - i famosi “bamboccioni” - ad andare a vivere lontano da mamma e papà, mettendo a disposizione un gruzzoletto. Ma non vi attinse nessuno.
• C’è la questione del canone Rai, sul quale non ho capito che cosa dobbiamo pensare.
Perché pensarne male? Il canone è stato abbassato a cento euro, con vantaggio per i 15 milioni che l’hanno sempre pagato. Però starà in bolletta, a dispetto di quegli altri cinque milioni che lo hanno tenacemente evaso. La Rai disporrà di 400 milioni in più. Piuttosto, sul canone c’è da dire questo: è stata creata una casella e nessuno impedirà nei prossimi anni ulteriori aumenti, fino a ritornare magari ai 113,5 euro dell’anno scorso. O magari a 115 euro tondi. E forse non tutti per la Rai.
• Che altro?
Sono importanti gli 80 euro al mese concessi alle forze dell’ordine con 35 milioni destinati a fronteggiare il terrorismo e l’anticipo all’anno prossimo delle assunzioni previste per il 2017 (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza). C’è un credito di imposta quadriennale per le imprese che investono in impianti al Sud, finanziato fino a 2,4 miliardi (ma magari sarà rifinanziato negli anni prossimi). Ottomila euro a chi cambia il vecchio camper con una nuova macchina non inquinante (minimo euro 5). Sono stati azzerati gli aumenti di Iva e accise, con un impatto importante sul prezzo della benzina. Gli occhi elettronici, che ci multano quando corriamo troppo in macchina, scopriranno anche se abbiamo pagato l’assicurazione e per i 4 milioni di veicoli che finora l’hanno fatta franca si annunciano tempi duri. Un piccolo taglio alla Sanità, che riceverà 110 miliardi invece di 112. Però è stato annunciato un concorso per rimpolpare gli organici, dopo la direttiva Ue che impone orari e turni non massacranti. La metà dei posti è destinata a stabilizzare i medici e gli infermieri precari.
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