la Repubblica, 23 dicembre 2015
L’auto senza pilota, creata da Google e prodotta da Ford
Già oggi sulle freeways californiane e sulle strade texane circolano 53 buffe auto-robot a forma di bolla e con la scritta Google. Finora hanno percorso 2 milioni di chilometri e servono al gigante del hi-tech a perfezionare sensori e software che permetteranno, nel futuro, alle auto della Silicon valley di fare a meno del guidatore. I 53 prototipi sono stati forniti dalla Roush, un’azienda di Detroit che opera nell’indotto Ford. E proprio la Ford ha battuto nel tempo le due celebri rivali, General motors e Fiat Chrysler, alleandosi con Google per la produzione della nuova generazione di auto elettriche senza guidatore che potrebbero essere commercializzate già dal 2020.
Ford e Google, infatti, secondo le anticipazioni di Yahoo Auto e Automotive news, annunceranno marted“5 gennaio a Las Vegas, in occasione del Ces, il più grande “show” di elettronica al servizio dei consumatori, un accordo strategico con la formazione di una joint venture.
Il gruppo di Detroit guidato da Mark Fields metterà a disposizione il suo know-how ingegneristico e le catene di montaggio, beneficiando in cambio dell’esperienza informatica di Mountain view. Google, che non ha mai fatto mistero di puntare a un partner industriale, risparmierà miliardi di dollari e anni preziosi nella corsa verso la nuova quattroruote, evitando di costruire una struttura manifatturiera ex-novo. E Sergey Brin, co-fondatore del gruppo, potrà puntare con più convinzione sul suo obiettivo fanta-automobilistico: una società di taxi-robot in concorrenza con Uber e Lyft nelle strade di tutto il mondo.
Da quando le auto elettriche di Elon Musk hanno portato a un boom della Tesla a Wall Street e da quando Google ha mosso i primi passi nelle auto-robot, tutte le altre aziende di punta di Detroit e della Silicon Valley hanno cercato di recuperare i ritardi. Anche la Ford ha potenziato un centro di ricerca ad hoc a Palo Alto, in California, dove Fields ha presentato in autunno il suo primo modello. E dieci giorni fa ha chiesto alle autorità dello stato di eseguire dei test stradali con i veicoli-robot.
Intanto i rapporti tra Ford e Google si sono andati intensificando. Nel consiglio di amministrazione di Mountain View è approdato Alan Mulally, l’ex-chief executive che aveva messo al riparo la Ford dalla tempesta finanziaria, risparmiandole la paura e l’umiliazione della Gm e della Chrysler. Google ha anche assunto a settembre, come responsabile del “Self driving car project”, il progetto dell’auto-robot, John Krafcik, che per 14 anni era stato un dirigente della Ford. Adesso, dopo mesi di trattative segrete, ci sarà un salto di qualità nella collaborazione. E ancor prima dell’annuncio ufficiale Wall Street ha reagito con entusiasmo, premiando le quotazioni della Ford.
Secondo alcune indiscrezioni, l’alleanza prenderà la forma di una società autonoma, controllata dai due gruppi, per evitare che eventuali azioni legali per incidenti causati da errori o guasti delle auto-robot ricadano sui bilanci delle case-madri. é un problema giuridicamente molto delicato, questo, visto che le vetture non avranno un “guidatore responsabile”.
L’accordo non sarà neanche esclusivo, nel senso che Ford e Google, come accade spesso nella Silicon Valley, collaboreranno in questa joint-venture, ma al tempo stesso potranno lavorare con altri partner. In teoria, quindi, Google potrebbe arrivare a soluzioni analoghe con altre aziende automobilistiche: ma è chiaro che la Ford partirà con un vantaggio.