il Messaggero, 23 dicembre 2015
...Ma si uccide e si ruba di meno
Di fronte ad un «anno tragico per l’Europa e il mondo», 12 mesi in cui «la libertà è stata attaccata» più volte, il 2015 è stato per la sicurezza in Italia un «anno positivo», visto che il nostro paese «non ha dovuto versare lacrime che altri hanno versato». Presentando i dati di un anno di attività del Viminale, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ne approfitta per ribadire che l’Italia «è un paese più sicuro di molti altri», nonostante non esista un paese a rischio zero. L’Italia – ha detto – non è il migliore dei mondi possibili, ma finora il sistema ha funzionato».
GLI ESTREMISTI
A partire dal contrasto al terrorismo di matrice jihadista: dall’inizio dell’anno, sostiene Alfano, sono state controllate 74.177 persone, più di 20mila nell’ultimo mese, dopo gli attentati di Parigi. 259 sono invece i soggetti arrestati per estremismo religioso e 64 gli espulsi, l’ultimo ieri mattina: si tratta di Tahir Abdelali, un marocchino di 30 anni residente a Bologna dal 2007. L’uomo è stato segnalato ai nostri servizi d’intelligence dagli 007 di altri paesi per propaganda a favore dell’Isis sui social network e ritenuto appartenente ad una cellula con base in Marocco. Grazie alla nuova legge antiterrorismo approvata dopo gli attentati a Charlie Hebdo, inoltre, la polizia postale ha oscurato 6.636 contenuti web di propaganda jihadista. Alfano si è poi soffermato sull’utilizzo dei militari: «Mai – ha detto – ne sono stati schierati così tanti, 6.300 a vigilanza dei presidi fissi e degli obiettivi sensibili. La sicurezza è un pezzo di libertà ed è dunque una priorità per il nostro paese».
DELITTI IN CALO DEL 10,2%
Ma sicurezza vuol dire anche combattere la criminalità di tutti i giorni, quella che i cittadini vivono di più sulla propria pelle. Secondo il Viminale, nel 2015 sono stati commessi 2,3 milioni di delitti, il 10,2% in meno rispetto al 2014. In particolare, sono diminuiti gli omicidi dell’11,1%, le rapine del 13.8% e i furti 9,7%. Un altro fronte su cui Alfano ha insistito molto è la lotta alla contraffazione, verso la quale c’è stato un «incremento straordinario» dei controlli, con 41.407 operazioni che hanno consentito il sequestro di 256 milioni di articoli contraffatti, per un valore di 802 milioni. Pure sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, il bilancio del Viminale è positivo: 1.794 persone arrestate, 53 latitanti catturati, 10.979 beni sequestrati per un valore di 4,2 miliardi e 2.430 beni confiscati per un valore di 612 milioni. Infine, in calo anche gli indicatori relativi alla violenza sulle donne. Una diminuzione del 6,5% anche se il numero di donne uccise resta comunque il 31,1% del totale degli omicidi (411).
I NUMERI DELL’OIM
Alfano si è anche soffermato sull’emergenza migranti, annunciando l’apertura a Trapani del secondo hotspot, e criticando l’Unione Europea per l’apertura della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la mancata applicazione delle procedure di identificazione. Poi i numeri, drammatici: ha infatti superato quota 1 milione il numero di migranti e rifugiati entrati in Europa nel 2015. Lo ha riferito l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, spiegando che gli arrivi si sono quadruplicati rispetto al 2014 e sottolineando che le morti, nel Mediterraneo, sono state oltre 3.700.
C. Man.