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 2008  dicembre 04 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

La faccenda dell’Iva sugli abbonamenti Sky sarebbe chiusa. L’Europa ha detto che le sta bene la soluzione Tremonti-Berlusconi – cioè portare l’imposta sul valore aggiunto dal 10 al 20 – e tanto basta.

Quindi non ci sarà un ripensamento?
Direi di no. Ieri c’è stato tutto un palleggiamento di responsabilità, il cui senso francamente mi sfugge, palleggiamento che ha tirato in ballo persino il governo Prodi e l’ex ministro Visco. Il quale è stato sentito dalla Stampa e ha detto che pressioni per portare l’Iva di Sky al 20 vi furono. Ha fatto capire che vennero proprio da Mediaset, ma che lui e Prodi non si sognarono nemmeno di dar retta a quelle richieste e anzi presero in considerazione l’ipotesi di abbassare l’Iva anche a Mediaset e alla Rai. Perché il problema – è sempre Visco che parla – non era di portare l’Iva di Sky al 20 per cento, ma di far pagare ai tre soggetti concorrenti la stessa Iva, in modo che non ci fossero sperequazioni.

Figuriamoci se Prodi avrebbe fatto questo favore a Berlusconi.
Ma guardi che per le aziende di Berlusconi il problema dell’Iva si pone, in maniera molto contenuta, solo per il digitale. I clienti Mediaset vedono Canale 5 e il resto senza pagare niente, dunque non corre nessuna Iva. E per la Rai il canone (che nel 2009 verrà aumentato di un euro e mezzo) è in realtà una tassa sul possesso dell’apparecchio. vero però che Mediaset si dava da fare perché questo vantaggio dell’Iva dimezzata a Sky non fosse concesso. La commissione europea dice di aver ricevuto un reclamo nell’aprile del 2007. Non dice chi fosse a reclamare, ma non è difficile immaginare che si trattasse proprio di Mediaset. Questo reclamo diceva: questa Iva al 10 per cento non è giusta. Il 29 gennaio 2008 Prodi dovette assicurare l’Europa che le varie Iva sarebbero state allineate (il suo governo era appena andato per aria) e l’11 aprile – due giorni prima del voto – Bruxelles scrisse a Roma sollecitando l’applicazione di «un’Iva ridotta identica» del 10% tra Sky e digitale terrestre Mediaset». Dopo questo c’è l’intervento di Tremonti, che invece di ridurre tutti al 10, ha portato Sky al 20. Aveva diritto di farlo e non capisco perché senta il bisogno di cercarsi una copertura a Bruxelles.

Berlusconi è furibondo.
E’ furibondo perché Sky lo martella dagli schermi. Avrebbe perso tre punti secchi – lui personalmente, non il governo – negli indici di gradimento che si fa consegnare tutti i giorni. Ce l’ha con la D’Amico, che si prepara a massacrarlo domenica prossima in un momento di massimo ascolto. due giorni che il Cavaliere ha ricominciato a tuonare contro le sinistre con una foga che non si sentiva da un pezzo. Murdoch e le sinistre alleate contro di me, il conflitto di interesse di Veltroni che sarebbe pappa e ciccia con Sky…

E’ vero?
Murdoch è un editore di estrema destra in tutto il mondo e in particolare negli Stati Uniti, dove la Fox è stata una sostenitrice di Bush molto faziosa. In Italia i rapporti con Berlusconi sono andati bene fino al 2003, e nel 2001 vi fu anche una lunga trattativa per indurlo a comprarsi Mediaset, trattativa fallita per l’opposizione dei due primi figli del Cavaliere. Dopo il 2003, buio. Murdoch è di destra, ma si fa gli affari suoi: se non può avere amico il presidente del Consiglio, perché il presidente del Consiglio è anche un suo concorrente (caso unico al mondo), andrà a cercare appoggi all’opposizione. Ai tempi di Prodi, aveva tra i suoi consulenti gente del Professore e se li portò alle trattative con Tronchetti ai tempi della faccenda Telecom, faccenda finita, come ricorderà, male. Senza farla troppo lunga: un tycoon non sta in piedi senza appoggi politici e l’unica sponda disponibile in Italia, in quel campo, è a sinistra. Perciò il nostro magnate, destro ovunque, fa il democratico qui.

Veltroni ha difeso i tifosi. Una dichiarazione molto forte.
Sì, e il centro-sinistra sta disperatamente tentando di far passare l’equazione: tifosi = popolo = poveri e quindi «aumentando l’Iva di Sky il governo colpisce il popolo, cioè i poveri». Anche la Castellina, anni fa, disse qualcosa a proposito della partita come diritto inalienabile dei popoli. Mah. Bazoli, capo di Banca Intesa, e Profumo, capo di Unicredit, sono tifosissimi (del Brescia e dell’Inter), ma non mi sembrano troppo ”popolo”, almeno nel senso veltroniano del termine. Ieri Riccardo Barenghi, cioè Jena, il velenoso corsivista della Stampa che fu già direttore del Manifesto, ha messo giù questa battuta: «Comunicato del Pd: “La Direzione del Partito si riunirà il 19 dicembre. I lavori saranno aperti dal segretario Veltroni e conclusi dal compagno Murdoch”». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/12/2008]

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