Vittorio Sabadin La Stampa 4/12/2008, 4 dicembre 2008
Macchina della verità contro i falsi poveri La Regina alla Camera dei Lord Il tradizionale discorso al Parlamento VITTORIO SABADIN Non si sentiva volare una mosca e nemmeno un colpo di tosse ha disturbato il solenne discorso della Regina alla Camera dei Lord, nel quale ha annunciato i 12 principali progetti di legge che il «suo» governo approverà nella prossima sessione legislativa
Macchina della verità contro i falsi poveri La Regina alla Camera dei Lord Il tradizionale discorso al Parlamento VITTORIO SABADIN Non si sentiva volare una mosca e nemmeno un colpo di tosse ha disturbato il solenne discorso della Regina alla Camera dei Lord, nel quale ha annunciato i 12 principali progetti di legge che il «suo» governo approverà nella prossima sessione legislativa. Al centro di tutto, l’economia e l’impegno a tutelare gli interessi dei cittadini maltrattati dalle banche, ma anche norme per regolare l’immigrazione, fare funzionare meglio la sanità pubblica e contrastare la criminalità. E, poiché i soldi sono sempre meno anche per lo Stato, tra le nuove leggi ce ne sarà anche una che prevede l’uso di una macchina della verità per smascherare i cittadini che danno false informazioni quando chiedono sussidi e benefici pubblici. Ogni anno, la Regina legge come fosse suo il discorso redatto dal primo ministro, in una finzione cerimoniale che data da qualche secolo. Quello di ieri è stato il più breve da quando sono al governo i laburisti. Elisabetta non è entrata nei dettagli, lasciando ai Lord la possibilità di approfondire i contenuti, anche perché alcune iniziative del suo governo sarebbero state un po’ imbarazzanti da descrivere: non si può fare dire alla Regina che i club di lap dance saranno equiparati ai locali hard in modo che le comunità locali li possano chiudere. Anche le norme che contrasteranno le bevute facili nei pub, vietando di offrire alcol gratis alle donne, sono state sbrigativamente riassunte tra gli interventi di carattere sociale più necessari. Ma sarà probabilmente la macchina della verità cui dovranno sottoporsi i sudditi indigenti a scatenare le maggiori polemiche. Il governo ha intenzione di estendere a tutto il territorio nazionale una tecnologia, la «Voice Risk Analysis», che identifica i cambiamenti nella voce di chi mente. La Vra analizza micro fluttuazioni delle corde vocali, piccoli «tremori» non udibili in una normale conversazione, che rivelano quando un individuo è sotto stress e sta mentendo. Il primo Council locale ad adottarla è stato quello di Harrow, nel Nord-Ovest di Londra, sottoponendo al test della voce chiunque si presentasse a chiedere un sussidio o una delle case popolari. In soli tre mesi, la comunità di Harrow ha risparmiato 300 mila sterline (350 mila euro) negando gli aiuti a chi era stato sorpreso a mentire. In Gran Bretagna l’autocertificazione è la norma e nessuno svolge indagini sulle dichiarazioni di una persona. Ma per chi è sorpreso a mentire non c’è pietà. Dopo il primo esperimento, già 25 Council stanno usando la «Voice Risk Analysis» e l’adozione a livello nazionale dovrà ridurre la dilagante dipendenza degli inglesi dai benefici pubblici, con 2,6 milioni di persone che chiedono sussidi di invalidità, 900 mila che vogliono l’assegno di disoccupazione e 750 mila genitori single che reclamano un aiuto da parte dello Stato. La nuova legge punirà severamente anche i disoccupati che non si danno da fare per cercare un lavoro, negando loro un mese di indennità e obbligandoli a servizi sociali, come pulire le strade o i giardini. Non mancheranno le polemiche. Disoccupati e madri single chiederanno probabilmente che la macchina della verità venga usata anche in altre occasioni, per monitorare la sincerità di tutti i cittadini. Sarebbe la fine di molte professioni, dal venditore di auto usate all’avvocato. A cominciare da quella che davvero scomparirebbe per prima: il politico.