L’Espresso, 4 dicembre 2008, 4 dicembre 2008
Deflazione. La deflazione non deve essere confusa con un temporaneo abbassamento dei prezzi. Definita come un ciclo economico nel quale si verifica una penuria delle riserve monetarie e del credito, si esprime con una diminuzione sostenuta, nel tempo e nell’ammontare, dei prezzi al consumo
Deflazione. La deflazione non deve essere confusa con un temporaneo abbassamento dei prezzi. Definita come un ciclo economico nel quale si verifica una penuria delle riserve monetarie e del credito, si esprime con una diminuzione sostenuta, nel tempo e nell’ammontare, dei prezzi al consumo. nei fatti una vera e propria espressione di crisi del meccanismo di domanda e offerta del mercato, della disponibilità del mercato a pagare un certo prezzo per un certo tipo di prodotti. Dal momento che i listini flettono, i consumatori sono incentivati a ritardare gli acquisti e consumi nella speranza che continuino ad andar giù nel futuro. Una posizione questa che spinge le aziende a ridurre la produzione e a licenziare, gli investitori ad astenersi dall’investire, i commercianti a ridurre i prezzi e le banche a restringere il credito. La deflazione più recente è stata quella giapponese degli anni Novanta. In America il virus ha colpito tre volte. Nel 1836, quando il contante subì una riduzione del 30%. Una seconda volta poco dopo la fine della Guerra Civile, quando fu scatenata dal ritiro deliberato dal mercato della moneta stampata durante il conflitto. Infine, durante la Grande Depressione seguita al crack di Wall Street, tra il 1930 e il 1933. I prezzi crollarono in un anno del 10%.