Financial Times, 4 dicembre 2008, 4 dicembre 2008
I piani per salvarsi delle Big Three di Detroit hanno ormai preso una forma precisa. General Motors chiede 4 miliardi di dollari per arrivare alla fine dell’anno e altri 18 come prestito d’emergenza a tassi agevolati; il gruppo si concentrerà sui core brands (Chevrolet, Cadillac, Gmc e Buick) e venderà quelli secondari (come Saturn, Saab e Hummer), la forza lavoro in Usa sarà ridotta di 30 mila unità in 4 anni, l’aereo aziendale sarà venduto e il ceo ridurrà il proprio stipendio a 1 dollaro l’anno prossimo
I piani per salvarsi delle Big Three di Detroit hanno ormai preso una forma precisa. General Motors chiede 4 miliardi di dollari per arrivare alla fine dell’anno e altri 18 come prestito d’emergenza a tassi agevolati; il gruppo si concentrerà sui core brands (Chevrolet, Cadillac, Gmc e Buick) e venderà quelli secondari (come Saturn, Saab e Hummer), la forza lavoro in Usa sarà ridotta di 30 mila unità in 4 anni, l’aereo aziendale sarà venduto e il ceo ridurrà il proprio stipendio a 1 dollaro l’anno prossimo. Ford chiede 9 miliardi di dollari di prestito ponte da restituire fra 10 anni; Volvo potrebbe essere venduta mentre saranno lanciati veicoli ibridi per famiglie dal 2012; quattro altri stabilimenti chiuderanno tra il 2009 e il 2011, mentre metà della futura produzione, in Usa, si concentrerà su macchine medio-piccole, anche in questo caso il ceo prenderà solo un dollaro e l’aereo dell’azienda sarà venduto. Chrysler chiede 7 miliardi di dollari in prestito prima della fine dell’anno e progetta di lanciare 24 nuovi modelli entro il 2012, incluse auto ibride e una elettrica (che sarebbe pronta per il 2010), il gruppo ritiene che potrebbe allearsi con un’altra azienda per risparmiare tra i 3,5 e i 9 miliardi di dollari all’anno in costi operativi. Anche a Chrysler il ceo prenderà solo un dollaro.