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 2008  dicembre 04 Giovedì calendario

WALTER GALBIATI

MILANO - Rialza la testa il mercato dei mutui statunitense. Mentre quello del lavoro mostra segnali di vera e propria recessione con 250mila nuovi disoccupati nel mese di novembre, il peggior dato degli ultimi sette anni. Nella settimana conclusa lo scorso 28 novembre, le richieste di nuovi mutui sono salite del 112% e i rifinanziamenti per prestiti sulla casa del 203%. Secondo gli economisti il balzo è stato favorito dal nuovo piano della Federal Reserve che prevede il riacquisto di 500 miliardi di dollari di titoli garantiti da ipoteche, presenti nel portafoglio di operatori del mercato immobiliare come Fannie Mae, Freddie Mac e Ginnie Mae. Un programma che ha subito fatto abbassare i tassi di interesse sui mutui: quelli trentennali, ad esempio, sono scesi negli Stati Uniti dal 5,99% al 5,47%, e quelli a quindici anni dal 5,13% al 5,47%, flessioni che hanno incoraggiato i risparmiatori a chiedere un nuovo mutuo oppure a rifinanziare quello esistente.
La prima fotografia, invece, del mercato del lavoro scattata dall´Adp employers services, dopo l´inizio della recessione Usa, non è delle migliori. Per novembre gli economisti si aspettavano 200mila licenziamenti da parte delle aziende private, comunque in rialzo rispetto ai 180 mila del mese precedente. Invece i senza lavoro sono risultati essere ben 250mila. Il dato globale verrà diffuso domani dal dipartimento del Lavoro e le previsioni sono per una perdita di 325mila posti, con il tasso di disoccupazione in crescita al 6,8%, il più alto dall´ottobre 1993.
L´incertezza dello scenario economico ha condizionato l´andamento dei listini. Wall Street ha avuto una seduta altalenante e il momentaneo recupero nella fase di chiusura dei listini europei, ha permesso alle Borse del Vecchio Continente di mettere a segno rialzi frazionali. Francoforte è salita dello 0,8%, Londra dell´1,1%, Parigi dello 0,4% e Piazza Affari (S&P/Mib) dello 0,14%. Un cauto ottimismo favorito anche dal possibile taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea. Per oggi è prevista la riunione dei banchieri centrali in cui dovrebbe essere deciso una riduzione del costo del denaro, attualmente al 3,25%, compreso tra lo 0,5 e l´1%. Una ventata di ottimismo è arrivata dal prossimo presidente degli Stati Uniti. L´America dispone «di tutto ciò che serve per un rilancio della propria economia», ha dichiarato ieri, Barack Obama, nel presentare il futuro ministro del Commercio, Bill Richardson. Obama si è detto «più fiducioso che mai» sul fatto che le capacità di innovazione, la creatività e le risorse americane permetteranno di superare la crisi.