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 2012  aprile 03 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Le brutte notizie di oggi (le notizie, sui giornali, sono in genere brutte) vengono dal mercato dell’auto: in marzo c’è stato un altro crollo, meno 26,7% sul marzo dell’anno scorso, cioè 138.137 immatricolazioni contro le 188.495 di un anno fa. Sono i livelli del venduto del 1980 (122.400 vetture). Marchionne lo aveva preannunciato venerdì scorso: «Marzo – aveva detto – si rivelerà un mese orribile, con un calo per la Fiat tra il 30 e il 40 per cento». Il calo per la Fiat è poi stato del 36,08, 24.900 vetture vendute contro le 38.953 del 2011.

La peggiore di tutte?

No, la peggiore di tutte, se consideriamo le 15 che hanno venduto di più, è l’Alfa Romeo: 3.889 quest’anno contro le 7.148 vetture dell’anno scorso. In assoluto, i crolli maggiori sono delle Saab (3 auto vendute contro le 148 di un anno fa, -97,97%), le Honda (202 contro 1403, -85,60%), le Tata (12 contro 84, 85,71%), le Dr (68 contro 364, -81,32%, il padrone delle Dr è quello che s’è preso Termini Imerese). Anche la Ford, -38,31%, cioè 10.924 automobili contro le 17,793 del 2011, ha fatto peggio della Fiat. Ci sarebbe da ragionare anche sulle auto che hanno aumentato la loro quota: Land Rover (1.400 contro 872, +60,55%), Jeep Dodge (663 contro 496, +33,67%), Kia (2.343 contro 1.846, +26,92%), Dacia (2.331 contro 1.875, +24,32%), Porsche (353 contro 319, +10,66%), Hyundai (4.639 contro 4.160, +11,51%). Ha aumentato di qualcosa anche la Subaru, 689 contro 680, +1,32%.

Lasciamo stare quelle che hanno venduto di più. Ragioni del crollo?

La Fiat dice questo: «Nel peggior marzo degli ultimi 32 anni abbiamo avuto risultati condizionati dal lungo fermo nazionale dei bisarchisti (i bisarchisti, cioè le bisarche, i grandi camion specializzati nel trasporto delle automobili e dei relativi pezzi – ndr)». Il comunicato aggiunge che se non si procede per marchi, ma per tipi di macchina «le Fiat sono ancora una volta le più vendute nel mese: Panda e Punto, mentre fra le top ten si conferma anche la Lancia Ypsilon. Alfa Romeo Giulietta è stabilmente tra le vetture più vendute del segmento C con il 14 per cento di quota. Jeep continua a crescere: in marzo aumenta i volumi del 33,7  per cento e la quota di 0,2 punti percentuali». Sia chiaro: qui la Fiat parla del campionato delle vendite in assoluto, senza confrontarsi con l’anno scorso. È come se nel campionato di quest’anno la vittoria valesse 2 punti invece di 3. Magari sei primo, ma hai perso lo stesso.

Che dicono i concessionari?

Dichiarazioni furibonde. Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che raggruppa i rivenditori: «Voglio ricordare che in Italia l’auto fattura l’11,6% del Pil, contribuisce con il 16,6% al gettito fiscale nazionale e dà lavoro a 1.200.000 persone». Jacques Bousquet, presidente dell’Associazione case automobilistiche estere in Italia (Unrae): «L’effetto della crisi congiunturale, l’aumento continuo del prezzo dei carburanti, la forte crescita delle assicurazioni RC Auto, l’assenza di credito alle imprese, unito alle mancate consegne per lo sciopero delle bisarche è stato un mix letale». La richiesta di incentivi è unanime. Pavan Bernacchi: «Non capiamo l’immobilismo del governo». Per incentivi si intende il vecchio trucco della rottamazione: io stato ti do un po’ di soldi per farti cambiare la macchina. Bisognerebbe però tirar fuori almeno un miliardo, e non so se di questi tempi…

• La colpa non potrebbe essere di queste bisarche che hanno saltato le consegne?

Al Lingotto calcolano che lo sciopero degli autotrasportatori ha cancellato ottomila immatricolazioni negli ultimi 30 giorni. Il Centro Studi Promotor GL Events ha paragonato la flessione di marzo 2012 con la flessione del 2005 (26 aprile – 24 maggio). Anche allora le bisarche ferme provocarono un calo complessivo di circa il 27% del mercato. Se questo confronto fosse valido (ma la Fiat pensa evidentemente di no) la domanda rispetto all’anno scorso dovrebbe considerarsi stabile, e il dato non sarebbe malvagio. Penso che in ogni caso la crisi dell’auto abbia ragioni più profonde.

Quali?

Marchionne ha fatto notare che dal 2007 a oggi il mercato dell’auto ha perso in Italia il 40% dei volumi. Saremmo dunque in presenza di una tendenza di lungo periodo, connessa naturalmente con l’aumento tendenziale del prezzo del petrolio e della benzina. L’ultimo Rapporto Aci-Censis, dello scorso dicembre, mostra che tra il 2010 e il 2009 c’è stato un calo nell’uso dell’automobile del 9,4% con previsione per il 2011 (quando arriveranno i dati completi) di un’altra contrazione del 10%. Nello stesso tempo il mercato dei motorini è crollato del 24 per cento e per il 2011 l’attesa è di un altro -20%. Non sono fenomeni solo italiani. In America, dove la benzina sta intorno ai 3,7 dollari a gallone (un prezzo alto, ma considerato ancora normale) il Depart of Transportation’s Federal Highway Commission ha rilevato al giugno 2011 una diminuzione delle tratte automobilistiche percorse pari all’1,4%, equivalenti a 3,8 miliardi di miglia in meno. I grandi numeri sembrano dire che presto la macchina non la vorrà più nessuno.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 3 aprile 2012]

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